Ancora cassa integrazione per i lavoratori dell’Abet

Quella di venerdì prossimo sarà la terza delle sei giornate di cassa integrazione ordinaria, chieste dalla dirigenza dell’Abet spa, la ditta produttrice di laminati plastici che ha sede nel quartiere Bescurone (le prime due si sono svolte il 12 e il 19 maggio). Le motivazioni di questa cassa sono da ricercarsi nel calo di ordinazioni che si è verificato nell’ultimo periodo.

Commenta Gaspare Palermo, sindacalista della Filcem- Cgil: «Dopo la rottura della trattativa per il rinnovo del contratto integrativo aziendale, che aveva dato origine alle prime quattro ore di sciopero a fine aprile – con un’adesione del 90% delle maestranze – l’azienda ci ha fatto pervenire la comunicazione della cassa. Occorre ricordare che gli operai Abet hanno affrontato insieme all’azienda le difficoltà dei mesi scorsi derivanti dalla crisi: noi chiediamo solamente che, se in futuro torneranno utili significativi, questi dovrebbero essere equamente redistribuiti a tutti i lavoratori».

La Direzione è però parsa sorda a queste proposte, non accettando neppure di incontrare il sindacato. Che aveva programmato altre 8 ore e mezza di sciopero nelle prossimesettimane. Poi è arrivata la novità della cassa, chiesta per tutti gli oltre 700 dipendenti.

Ancora Gaspare Palermo: «Noi confermiamo lo stato di agitazione e il blocco degli straordinari. E chiediamo anche che i 12 lavoratori “somministrati” (interinali), il cui ruolo è diventato strategico nello scenario del ciclo produttivo, siano al più presto stabilizzati. Ma occorre anche rilevare che, in questo nuovo scenario, c’è una nota positiva: giovedì 26 maggio, la dirigenza si è detta disponibile a incontrarci per riprendere il discorso legato alla contrattazione interna». Concludono i rappresentanti sindacali aziendali: «Il risultato che si intende raggiungere, con questa contrattazione, che procede ormai da qualche mese, riguarda il salario, sia fisso che variabile, e si prefigge che vengano fissati obiettivi di produzione raggiungibili, affinché si possano effettivamente ottenere i premi in busta paga».

Valter Manzone

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