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Confronto Ceretto-Icardi

A pochi giorni dalle elezioni comunali abbiamo interpellato i due candidati a sindaco Luigi Icardi e Franco Ceretto.

candidati

I due candidati a sindaco di Santo Stefano Belbo. A sinistra: Franco Ceretto; a destra: Luigi Icardi.

 

Perché si candida?

Icardi: «Credo sia arrivato il momento di mettermi a disposizione di un progetto che abbia come obiettivo di fondo quello di far vivere pienamente Santo Stefano, coniugando le nostre tradizioni con un forte spirito di modernità. Un progetto per rendere Santo Stefano un paese sempre più dinamico sotto il profilo economico e sociale, che sappia mettere in risalto e promuovere le proprie attività con iniziative di qualità e che renda più gradevole e semplice la vita dei propri abitanti».

Ceretto: «Perché sento il dovere civico di occuparmi del mio paese come ho sempre fatto, c’è anche passione e voglia di realizzare un cambiamento per la nostra comunità. Il paese è caduto in un torpore, occorre risvegliarlo».

Quali gli obiettivi e in quanto tempo intende raggiungerli?

Icardi: «Credo sia doveroso porsi due domande: come vorrei vedere il nostro Comune oggi e come vorrei che fosse domani, per i nostri figli. Nell’immediato, vorrei continuare a fornire tutti quei servizi di cui famiglie, attività economiche e associazioni hanno bisogno per rimanere a vivere e lavorare a Santo Stefano. Bisogna cercare di mantenere in efficienza le infrastrutture comunali, adeguandole alle nuove esigenze e cercando di migliorarle il più possibile. Vorrei anche vedere un paese pulito, in ordine, curato, bello e vivace, in cui essere contenti di abitare. Per il domani vorrei innescare un processo di sviluppo armonico: i nostri figli non devono essere costretti a lasciare Santo Stefano per mancanza di opportunità».

Ceretto: «Obiettivi semplici ma efficaci per tutti i cittadini: ordine, pulizia, sicurezza, strade percorribili e sicure. Più servizi, informazione e trasparenza devono essere gli integratori per dare risposte concrete ai cittadini».

Come pensa di rendere partecipi i cittadini alla vita amministrativa?

Icardi: «Ragionando sulle cose con posizioni equilibrate e di buon senso, con disponibilità ad ascoltare la gente, prendendo decisioni collegiali e incentivando la partecipazione della cittadinanza all’attività amministrativa del Comune. Quindi largo a riunioni, contatti frequenti con tutte le associazioni e con i vari portatori di interessi, comunque organizzati».

Ceretto: «Referendum, comitati di collina, gruppi di lavoro settoriali composti da cittadini e amministratori sono essenziali a responsabilizzare tutti alla vita del paese».

Fare il sindaco è un dovere e soprattutto un lavoro.

Icardi: «Oggi richiede professionalità, tempo e impegno. Ed è proprio come un lavoro che, se sarò eletto, vorrei fare il sindaco: passerò a un contratto part-time per poter essere presente tutti i giorni in Municipio e dare a problemi reali e concreti risposte tempestive, cercando di gestire le risorse pubbliche con efficienza e onestà».

Ceretto: «Fare il sindaco è un servizio civile senza personalizzarsi, senza rincorrere posizioni di avidità, né politiche né carrieristiche. “Insieme per il paese” vuol dire mettere a disposizione le proprie esperienze senza inventarsi un ruolo».

Pavese, Moscato o tutti e due?

Icardi: «Santo Stefano è conosciuto nel mondo per queste due eccellenze: tutelarle e valorizzarle è il modo migliore per uno sviluppo globale del nostro territorio. Letteratura ed enogastronomia sono le carte vincenti da giocare. Chi beve Moscato, magari leggendo un libro di Pavese, è immerso nella storia e nelle tradizioni di questa parte di Piemonte».

Ceretto: «Due risorse fondamentali, unite al paesaggio, alle nostre tradizioni e ai valori della nostra storia costituiscono un patrimonio che, se ben indirizzato, può dare crescita e sviluppo al nostro territorio».

Perché votare per lei?

Icardi: «Perché il progetto “Vivere Santo Stefano” ha la possibilità concreta di rendere il paese più dinamico, capace di mettere in risalto e promuovere le proprie attività. Le persone che hanno aderito al progetto “Vivere Santo Stefano” hanno un’età media di 42 anni e un bagaglio di esperienze professionali e amministrative di tutto rispetto, senza confini di schieramento politico, ma unite da obiettivi condivisi e scelte equilibrate».

Ceretto: «In passato ho dimostrato di aver fatto qualcosa di buono: le opere sono evidenti. Sono 50 anni che mi occupo di vita amministrativa locale, come sindaco e anche come consigliere provinciale e nel Comprensorio Alba-Bra. Con la presunzione dovuta credo di meritarmi una gratificazione».

Andrea Icardi

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