È deciso, si fa il teleriscaldamento

 

Ricorrendo a una facile battuta, si potrebbe dire che con la realizzazione del teleriscaldamento Bra… scopre l’acqua calda, considerato che si tratta di un servizio già attivo in diverse cittadine della provincia di Cuneo e in alcune da molti anni. A volte, tuttavia, arrivare dopo offre la possibilità di osservare quanto è stato fatto da altri e migliorare alcuni aspetti fondamentali e la soluzione adottata dal Comune di Bra per dotare la città di una rete di teleriscaldamento viene valutata come assai innovativa e addirittura un “progetto pilota” a livello nazionale, al quale molte amministrazioni locali guarderanno nel prossimo futuro quando dovranno pubblicare bandi di gara su questo argomento.

Il Comune ha infatti scelto, fin dall’inizio, di non costituire una società mista pubblicoprivata, ma di trovare un’azienda a cui concedere l’uso del suolo, riservandosi piuttosto un ruolo di controllore e garante degli interessi della comunità nel suo insieme e del singolo consumatore. In quest’ottica – dopo il via libera della Commissione di esperti, che ha esaminato gli aspetti tecnici dell’unica offerta pervenuta dopo la pubblicazione del bando, presentata da una società formata dalla braidese Olicar e dall’albese Egea – la Giunta nei giorni scorsi ha deliberato a favore della pubblica utilità del progetto presentato, solo dopo aver attentamente vagliato l’esistenza di tre fattori essenziali: il bilancio ambientale positivo, i vantaggi consistenti per la comunità locale e le adeguate garanzie per il consumatore finale.

A sottolineare l’importanza e la delicatezza riconosciute dall’Amministrazione civica a questo progetto, giovedì scorso per la presentazione agli organi di stampa il sindaco Bruna Sibille nella sala consiliare ha schierato ben sei assessori. «Arriviamo con molta soddisfazione a presentare un progetto in cui abbiamo speso molte energie».

Il primo passo nel 2007. Di teleriscaldamento si era già parlato circa dieci anni fa, durante la seconda amministrazione Guida, ma poi era stato necessario dare precedenza ad altre opere. Il primo atto formale si è registrato nel 2007, quando l’amministrazione Scimone fece approvare dal Consiglio l’atto di indirizzo con il quale si fissavano i criteri per la pubblicazione di un bando per l’utilizzo del sedime stradale. Era poi seguita una delibera della giunta Scimone sugli indirizzi operativi e nel 2010 la giunta Sibille ha integrato ancora questi indirizzi, rimarcando ad esempio l’aspetto ambientale.

Nessun monopolio. Il teleriscaldamento braidese non è un servizio pubblico, ma un servizio privato sottoposto a condizioni e controlli, la rete dopo 29 anni sarà di proprietà comunale, anche se realizzata a spese della società Olicar- Egea, che non ne avrà il monopolio,mache dovrà permettere ad altri che volessero produrre acqua calda di immetterla in rete e venderla ai clienti. Una caratteristica questa che, come ha sottolineato il prof. Ezio Guerci – esperto in questioni giuridiche il quale ha partecipato alla stesura del bando –, rappresenta il primo caso in Italia e farà scuola. Un altro punto forte di questo accordo è l’indennità speciale di disagio di almeno 254.000 euro l’anno, pagata dalla Olicar-Egea al Comune per i prossimi 29 anni. Anche questo elemento rappresenta una caratteristica unica del bando braidese rispetto al resto d’Italia.

Vantaggi per l’ambiente. Il teleriscaldamento permetterà di bruciaremeno combustibili fossili (-33%) e ridurre la produzione di ossidi di azoto, monossido di carbonio, anidride carbonica e polveri sottili e la fonte di emissione sarà in una zona più ventilata. Inoltre Olicar-Egea si è impegnata a investire 460.000 euro per sostituire le vecchie lampadine dell’illuminazione pubblica braidese con quelle a basso consumo, ottenendo così un risparmio di energia elettrica e quindi di denaro e di emissioni in atmosfera.

Le tariffe. La tariffa sarà legata al prezzo del gas e alla diffusione territoriale, ovvero a mano a mano che il numero dei clienti aumenterà calerà la bolletta. Si partirà da un valore iniziale di 106 euro per MWh, che scenderà a 104 entro il primo anno e a 99 a piena diffusione del servizio. Per fare dei riscontri si possono prendere in considerazione le tariffe di Alba (105), Acqui Terme (111), Fossano 106, Bologna (108), Imola (108), Rimini (111). «La tariffa si posiziona nella fascia bassa del mercato», ha sottolineato il sindaco Bruna Sibille, «con una significativa diminuzione al crescere della diffusione territoriale».

Dove sorgerà l’impianto? La centrale termica sarà costruita, all’esterno della tangenziale Bandito-Roreto, in strada Lavaceto, via che parte dalla zona retrostante al supermercato Coop e va a congiungersi con strada Casa del Bosco. L’impianto sarà composto da due cogeneratori (ciascuno con una potenza termica di 2 Mw, in grado di produrre elettricità e calore), una pompa di calore (un sistemapulito che sfrutta l’energia termica del terreno, con una potenza di 3 Mw), quattro caldaie (due da 5,3 Mw e due da 11,2Mwciascuna) e un serbatoio di accumulo. «Il combustibile utilizzato sarà esclusivamente il metano », ha sottolineato il sindaco Sibille. «Vi sarà anche la possibilità di bruciare il polverino (lo scarto di produzione dei laminati plastici) di Abet e Arpa industriale, ma soltanto con un apposito accordo tra Olicar- Egea, Comune e aziende e comunque non potrà essere bruciato altro materiale, se non legno naturale».

L’Authority. Sarà costituita un’Authority, rappresentata da un garante nominato dal Comune e affiancato da una Commissione tecnica consultiva, che garantirà i consumatori e il cui costo sarà a carico della Olicar-Egea.

I tempi. Le prime case braidesi dovrebbero essere riscaldate dal teleriscaldamento a fine 2012, ma sui tempi di realizzazione incombono i tempi burocratici dei vari enti che dovranno rilasciare le autorizzazioni necessarie, soprattutto la Provincia di Cuneo, a cui competerà convocare la Conferenza dei servizi. Riguardo alla diffusione della rete sul territorio è facile immaginare che le prime zone servite saranno quelle della Madonna dei fiori e di Bescurone, per la maggiore vicinanza alla centrale termica, ma anche per l’alto numero di condomìni e quindi di utenze in un’area limitata. Per contratto l’azienda entro cinque anni dovrà comunque raggiungere un totale di 14.000 residenti.

Diego Lanzardo

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