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4 milioni di fognature

Ne avevamo parlato dopo i referendum: la distribuzione del servizio idrico cittadino è garantita dall’azienda pubblica Sisi (Società intercomunale servizi idrici). Dare volto ai gestori è un’operazione importante, dato che anche le fognature, il loro stato di funzionalità e manutenzione, sono indice rilevante della filosofia gestionale di un’Amministrazione. Su questo fronte, i sostenitori della privatizzazione del servizio evidenziano la maggiore potenzialità di investimento – e, dunque, di “cura” degli impianti – da parte dei privati, che dispongono di maggiori capitali rispetto al pubblico.

Sisi dimostra che non è così. In accordo con il Comune è infatti prevista una riorganizzazione dell’intera rete fognaria, per 4 milioni e 200 mila euro. Spiega il presidente di Sisi, Gian Piero Moretto, sintetizzando le linee emerse dalla riunione del Consiglio di amministrazione di giovedì 30 giugno: «È stato appena ultimato un intervento riguardante un prolungamento di fognatura in località Argantino (il primo lotto dell’opera), spendendo 74 mila euro. Per quanto riguarda il futuro, verrà appaltato entro l’anno il completamento dei lavori nella stessa località Argantino. Inoltre, è previsto un intervento sulla rete fognaria di corso Europa- San Cassiano».

Qui si tratta d’installare un secondo collettore, provvisto di un nuovo sfioratore, che permetterà di deviare una parte dei reflui verso le Langhe. «A opera ultimata», dice Moretto, «le condotte fognarie del centro vedranno liberarsi spazi, eliminando intasamenti e criticità». Tra il secondo lotto di località Argantino e l’area corso Europa-San Cassiano è supposto un costo di un milione e 490 mila euro, salvo ribassi d’asta. Moretto parla poi di un progetto in corso: «Sisi sta inoltrando la richiesta all’Autorità d’ambito per ottenere l’autorizzazione a installare uno “sgrigliatore” per pretrattamento in regione Sardegna. L’opera si rivela necessaria per evitare l’inquinamento e il possibile intasamento delle strutture esistenti».

Ma questi investimenti, che incidenza avranno sulle tariffe? Nulla più del piano tariffario concordato con l’Ato e con tutti i gestori, ossia il 5 per cento. Un parziale sospiro di sollievo per i bilanci domestici, in un periodo in cui il destino dell’acqua e dei servizi pare condizionato da un’indeterminatezza poco favorevole alle programmazioni.

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