Ultime notizie

Terzo ponte e 250 milioni di strade

«È evidente che la città ha bisogno di recuperare una decina d’anni sul tema della viabilità».

Lo dice oggi, nel 2011, Maurizio Marello, con il progetto preliminare del Piano regolatore appena approvato. Per la verità, lo diceva già l’architetto Morini, nel 1957, nella sua relazione illustrativa al Piano regolatore. Con un’affermazione profetica, Morini disse che se Alba non avesse avuto due tangenziali nel giro di una decina d’anni, la città sarebbe collassata. E allora gli abitanti erano 13 mila.

ANNI SESSANTA

Corso Europa

In effetti quelle che oggi sono via Dario Scaglione e corso Europa erano inizialmente state pensate come primo tratto della tangenziale Ovest di Alba: poi sono arrivati gli anni ’60 e ’70 e l’urbanizzazione massiccia, che hanno chiuso quel varco, facendone una parte integrante del tessuto cittadino. La tangenziale Est sarebbe invece passata da corso Michele Coppino a corso Cortemilia.

«Il nuovo Piano salvaguarda tutti i varchi esistenti», dice il sindaco Marello. «Diversamente, ci saremmo preclusi la possibilità di progettare una viabilità alternativa che consenta di non attraversare la città». E così, il Piano regolatore nuovo mette nero su bianco i grandi progetti di cui si parla da decenni e che faranno discutere gli albesi per i prossimi 20-30 anni. Serviranno, come minimo, 250 milioni di euro. È prevedibile quindi che, prima di vederli realizzati, se ne discuterà ancora a lungo.

SOTTOCOLLINARE SUD

Sottocollinare sud

Da corso Cortemilia a Cantina di Roddi. Il progetto previsto dal nuovo Piano regolatore consentirebbe di evitare l’attraversamento di Alba per un grandissimo numero di veicoli. Le cifre di realizzazione sono però grandiose: 150 milioni di euro per un tunnel che dovrebbe avere tutte le caratteristiche di una strada extraurbana a scorrimento veloce. «Si era inizialmente pensato di far sbucare il tunnel a San Cassiano», ha detto Marello. «Poi, viste le caratteristiche che dovrebbe avere la nuova arteria – che consentirebbe un collegamento veloce con lo svincolo autostradale di Verduno e con il nuovo ospedale – si è pensato di spingersi verso Cantina di Roddi».

TANGENZIALE EST E TERZO PONTE

La "corda molle"

Da corso Cortemilia dovrebbe poi partire l’ormai nota tangenziale Est, che dovrebbe scavalcare il Tanaro con l’altrettanto noto “terzo ponte” e andare a confluire nello svincolo di Mogliasso. Si tratta peraltro dell’unica opera di grande viabilità prevista nel nuovo Piano che è già finanziata, anche se solo in parte. Infatti, con la legge finanziaria del 2006 furono stanziati appositamente circa 12 milioni di euro (i cosiddetti “fondi Crosetto”). I fondi però sono stati messi a disposizione soltanto nel 2009 e sono gestiti dalla Provincia di Cuneo; tra l’altro, il costo della bretella tra corso Cortemilia e Mogliasso, ponte compreso, ammonta a circa 20 milioni di euro.

«A inizio agosto invieremo il progetto preliminare alla Provincia », ha detto il Sindaco. «Si dovrebbe poi procedere alla stesura di un progetto definitivo. A quel punto sarebbe necessario trovare i soldi che ancora mancano. Ma credo che con un progetto definitivo in mano potremo chiedere al Governo di completare il finanziamento di questa grande opera». Tra le altre possibilità ventilate dal Sindaco vi è quella di inserire l’opera fra quelle complementari all’autostrada Asti-Cuneo: in tal caso, la Società costruttrice dovrebbe farsi carico in tutto o in parte dei costi della tangenziale Est. «È un’ipotesi di cui si discute», ha detto Marello. «La Società ha già detto che partirà con il lotto 2.6 – che peraltro sarà da riapprovare, perché i termini per l’inizio lavori sono decorsi – e che soltanto dopo si parlerà del lotto 2.5, cioè quello del tunnel sotto il Tanaro. Allora mi pare sensato chiederle un’assunzione di responsabilità. La tangenziale Est dovrebbe essere considerata un’opera complementare all’autostrada, così come la sistemazione della tangenziale Ovest già esistente e altre opere accessorie ».Il prolungamento della "corda molle" Nel frattempo, comunque, il Comune si è portato avanti, perché è riuscito a ottenere la costruzione del primo tratto della tangenziale Est – quello fra viale Cherasca e via Liberazione –, inserendolo nel cantiere in project financing di piazza San Paolo, quindi realizzandolo senza sborsare un euro. Dall’altra parte, però, è evidente che la tangenziale Est si potrà fare solo se la Miroglio deciderà di spostarsi dalla sede lungo il Cherasca: e con i tempi che corrono non è possibile fare previsioni a lungo termine su questo punto. Una novità rispetto alle intenzioni iniziali è che la tangenziale Est non finirà in via rio Misureto, ma proseguirà fino all’altezza di corso Cortemilia, permettendo così di bypassare anche il quartiere Moretta. Via rio Misureto costituirà comunque uno svincolo importante. Di lì si prosegue in corso Enotria e strada Cauda, da dove potrebbe poi partire un altro tunnel sottocollinare che oltrepasserà corso Piave e sbucherà dalla rotonda delle vigne. A stima, saranno in ballo 20 milioni di euro.

NUOVA STRADA DA PIANO BIGLINI A PIOBESI

Un’altra novità del nascente Piano regolatore firmato dall’Amministrazione di Maurizio Marello è la previsione della nuova strada che partirà, secondo le ipotesi, da Piana Biglini e sbucherà a Piobesi. Anche qui si tratta di scavare nella collina; anche qui si parla di una strada extraurbana, per alleggerire il traffico da e verso Torino, che attualmente gravita sulla statale 29 e quindi su corso Canale; anche qui i costi sono altissimi e i soldi da qualche parte si dovranno trovare.

Alessandro Cassinelli

Non solo grande viabilità: servono anche nuove vie interne

Il Piano regolatore pensa anche alla viabilità interna.

MUOVERSI A SAN CASSIANO

Così, immagina una nuova bretella di collegamento fra la “rotonda della vigna” e San Cassiano: dalla rotonda, infatti, dovrebbe partire una strada parallela all’attuale strada Gamba di bosco, che dovrebbe poi unirsi a corso Europa all’altezza dello StudioVu. Il progetto è fattibile dal punto di vista finanziario e il sindaco Maurizio Marello non esclude che possa vedere la luce a breve o medio termine. Marello: «Tra l’altro contribuirebbero alla realizzazione del tracciato sia l’Egea, che andrà a rilocalizzarsi in via dell’acquedotto, sia la Dimar, che vuole spostare il Famila».

COME CAMBIA MUSSOTTO

Mussotto

La trasformazione più importante riguarderà però la sinistra Tanaro, a Mussotto. L’arteria principale che si tenterà di realizzare è quella lungo il Riddone, parallela a corso Canale, che sarà unita a quest’ultima grazie a un’altra nuova strada che partirà dal ristorante Daniel’s e arriverà nel centro della frazione. Tra le due strade si pensa di realizzare un reticolo di vie urbane. Sempre nella sinistra Tanaro, la zona industriale sarà collegata al Self grazie a una viabilità che correrà parallela a corso Asti. Tra l’altro, questo dovrebbe consentire di alleggerire di molto il traffico in corso Asti, in quanto i mezzi pesanti che usciranno dalla tangenziale dallo svincolo di Mogliasso – per il quale sono iniziati i lavori – potranno percorrere più facilmente la zona industriale senza doversi immettere nel tratto.

a.c.

Nella foto in alto: Leonardo Benevolo, che avviò il Piano

ASTI-CUNEO

Dopo Prestigiacomo, Galan

Venerdì scorso il ministro dell’ambiente Stefania Prestigiacomo ha firmato il decreto interministeriale che dovrebbe dare il via a una nuova Conferenza dei servizi per riapprovare il progetto del lotto 2.6 dell’autostrada Asti-Cuneo, cioè del tratto Roddi-diga Enel.

Lo ha reso noto il sottosegretario Mino Giachino. La firma del Ministro rappresenta un passo importante verso la partenza dei lavori, attesa da circa dieci anni. Ora toccherà al ministro dei beni culturali Giancarlo Galan firmare lo stesso decreto in tempi brevi, affinché la Conferenza dei servizi possa svolgersi dopo l’estate. La Conferenza dei servizi è infatti chiamata a riapprovare il progetto del lotto, che è scaduto. In questo modo, entro fine anno, le procedure amministrative saranno concluse e i lavori potranno partire.

 

Stefania Prestigiacomo

Stefania Prestigiacomo (foto ANSA)

Così, almeno, spera il sindaco Maurizio Marello, che insieme al presidente della Provincia Gianna Gancia, nelle scorse settimane, si è recato a Roma per concordare tempi certi per le pratiche amministrative e per i cantieri. Se i lavori partissero per tempo – e quindi, realisticamente, fra il 2011 e il 2012 – il nuovo lotto sarebbe pronto nel 2015. Inoltre, nel corso della riunione, sembra che si sia concordato di includere fra le opere complementari all’autostrada non solo l’ammodernamento della tangenziale di Alba e della strada provinciale per l’ospedale di Verduno, ma anche il terzo ponte sul Tanaro, che a questo punto potrebbe essere realizzato a cura e spese della società Asti-Cuneo, come spieghiamo anche nell’altro articolo.

È realisticamente possibile immaginare che i 12 milioni già a disposizione di Provincia e Comune vengano utilizzati per la tangenziale Est – da viale Cherasca a corso Cortemilia –, mentre il ponte sul Tanaro sia costruito dalla società Asti-Cuneo. Riguardo al lotto 2.5 – che prevede ancora il tunnel sotto il Tanaro – nulla si sa, se non che di esso si parlerà dopo la realizzazione del lotto 2.6. Gli accordi prevedono che, comunque, nonostante l’ammodernamento della tangenziale di Alba – che inizialmente costituirà un tratto di autostrada – la società Asti-Cuneo debba realizzarlo. Ma è davvero troppo presto, si fa per dire, per scrivere l’ultima parola.

a.c.

Banner Gazzetta d'Alba