E ora la “questione Apro” mobilita di nuovo la politica

Una catena d’eventi potrebbe investire Apro formazione, alle prese con i numeri del bilancio. La scuola è nel ciclone da anni per una difficile serie di problemi, legati a diverso titolo alle modalità di gestione. Se l’impasse – con la Magistratura al lavoro – è datata ai tempi in cui guidava la città il centro-destra, non pare che nell’era del centro-sinistra la situazione sia sotto controllo.Lo ha ammesso la scorsa settimana il presidente Olindo Cervella, il quale, peraltro, da manager pragmatico qual è, non ha negato fin dalla sua nomina di doversi muovere in acque assai tempestose. Peraltro, dopo le dichiarazioni rilasciate a Gazzetta dal presidente del Consiglio di amministrazione della Scuola professionale di via Castelgherlone, si è allarmato il Pdl.

È Carlo Bo, consigliere comunale del Popolo della libertà, a farsi portavoce delle preoccupazioni: «Se è vero che la perdita di Apro supera il terzo del capitale sociale e che, per mettere a posto i conti, il Direttivo è costretto a tagliare sul corpo docenti e sul personale della mensa, significa che la situazione è davvero critica». Alle difficoltà economiche si devono aggiungere, poi, le amarezze di un anonimo dipendente, che ha confessato al giornale le insofferenze del personale. Perciò, continua Bo, è stata chiesta dal centro- destra un’audizione urgente del presidente Cervella, peraltro anche assessore alla formazione professionale della Giunta di Maurizio Marello.

«Mercoledì 28 settembre, in Comune, chiederemo delucidazioni. Se verrà confermato lo stallo, sarà bene prendere in seria considerazione la proposta dell’ex responsabile del settore elettrico di Apro, Gino Antona, il quale auspica un secco ritorno alla situazione “identitaria” dei tempi di don Gianolio, il fondatore della scuola». Bo non manca di ricordare che, sebbene l’eredità ricevuta dall’attuale Amministrazione sia stata pesante, negli ultimi due anni e mezzo «è stato proprio l’Esecutivo Marello a prendere alcune decisioni dirimenti per l’assetto organizzativo di Apro».

La tensione del confronto politico di tutti gli interlocutori scema peraltro di fronte al destino degli studenti e al livello di didattica della scuola che, concordano amministratori e “critici”, nonostante le reciproche attribuzioni di responsabilità, conserva un indubitabile prestigio.

m.v.

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