Egea si compra Stirano

La Stirano srl, società che si occupa del servizio di raccolta dei rifiuti, sta vivendo in questi giorni un periodo di transizione con il passaggio – già annunciato a maggio da Gazzetta – da una maggioranza pubblica (i Comuni di Langhe, Roero e astigiano attualmente possiedono il 51% delle quote) a Egea. Il provvedimento, reso necessario per il rispetto della normativa che impone la razionalizzazione delle partecipazioni degli enti locali nelle società di capitale, è passato sui tavoli di tutti i Consigli, chiamati alla modifica dello Statuto della società.

rifiuti

Il servizio di raccolta dei rifiuti è stato definito, nei mesi scorsi, dalla Comunità collinare “non strategico” e i sindaci hanno stabilito di lasciare la partecipazione in seno alla società.«Ad acquistare le azioni», ha precisato Marco Perosino, sindaco di Priocca e presidente di Stirano, durante il Consiglio di fine settembre, «dovrebbe essere Egea, che ha il diritto di prelazione e già detiene il 49% della società. Stirano ha 50 dipendenti e un giro d’affari di circa sette milioni di euro. Nel 2005-2006 si erano registrati passivi di circa 400 mila euro ripianati da un buon numero di Comuni». Sulle modalità del passaggio delle quote e sulla stima del valore della società Perosino ha aggiunto: «Si è stabilito di vendere Stirano, che non ha un patrimonio immobiliare, ma dispone di beni mobili. La società è stata valutata dallo studio del commercialista saviglianese Gianluca Zampedri, incaricato della perizia, 1.230.000 euro. Egea corrisponderà questa quota ai municipi soci, secondo le competenze, in denaro o in quote della stessa Egea». Perosino ha quindi detto: «Per quanto riguarda il controllo di Stirano non cambierà nulla: Egea si è impegnata a mantenere inalterata la composizione del Consiglio di amministrazione, che sarà formato da 3 membri privati e 2 pubblici; pubblica rimarrà anche la presidenza e continuerà a operare un comitato di controllo».

La disponibilità di Egea all’acquisto è stata confermata dall’amministratore delegato della società Pier Paolo Carini: «Agli enti locali è stato imposto un processo di razionalizzazione delle partecipazioni nelle società di capitale. In questo quadro, Egea è interessata all’acquisizione delle azioni pubbliche di Stirano ed è in corso una fase di valutazione economica della società. Allo stato attuale l’opzione più probabile pare quella di uno scambio di azioni Stirano- Egea, ma siamo aperti anche a un’eventuale acquisizione delle quote in cambio di denaro, in base alla valutazione fornita dallo studio incaricato della perizia».

Leopoldo Foglino, assessore al bilancio del Comune di Alba, che detiene da solo quasi un terzo delle quote pubbliche di Stirano, aggiunge: «La legge ci impone di uscire dalle società di capitale entro la fine dell’anno). Si tratta di un passaggio traumatico, che sta creando non pochi grattacapi e, in questo contesto, la vendita delle quote pubbliche di Stirano è forse la soluzione più semplice del panorama delle società partecipate da Alba. Il pubblico deve vendere, il privato ha interesse a comprare per avere il controllo della società, siamo d’accordo con la modifica allo Statuto così come è stata prospettata».

Voce fuori dal coro è invece quella di Luigi Carosso, sindaco di Magliano (il paese forse maggiormente coinvolto dal “nodo Stirano”) e unico consigliere pubblico, oltre al presidente Fulvio Baratella, nel comitato di controllo Egea. Carosso ha espresso, durante l’ultimo Consiglio, tutte le proprie perplessità riguardo all’operazione: «I sindaci della Comunità collinare hanno deciso che è venuta meno la funzione strategica della Stirano, stabilendo quindi di rimettere la propria quota. Credo che questa società abbia sempre avuto una funzione di calmiere dei prezzi che ora verrà meno; il rischio è che in futuro una privatizzazione di Stirano porti a incidere sui contribuenti ». Carosso ha proseguito: «Non avrei mai rimesso la quota di Magliano, ma la legge è cambiata e questa diventa una decisione obbligata; sono curioso di confrontare, in futuro, quanto paghiamo oggi in rapporto a quanto pagheremo domani».

Se quelli del primo cittadino maglianese siano timori fondati o meno lo si scoprirà solo con il tempo. Intanto prosegue spedito l’iter per un passaggio che, dopo la modifica dello Statuto, già approvata da tutti i Comuni interessati, dovrebbe diventare realtà entro la fine del 2011.

Marcello Pasquero

Banner Gazzetta d'Alba