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La minoranza si astiene sull’asilo e critica i conti

Nell’ultimo Consiglio, il sindaco Carla Bonino ha chiesto ai consiglieri di votare la delibera per la dismissione dell’attuale edificio per la scuola materna in quanto il Comune partecipa al bando regionale di edilizia scolastica con il progetto per un nuovo edificio per la scuola dell’infanzia.

«La sede attuale», spiega il Sindaco, «nel capoluogo, ha spazi ristretti, è necessaria la terza sezione e tutto l’edificio presenta segni di umidità, in alcuni punti molto evidenti, e nei prossimi anni sarà necessario un intervento molto esteso. Il bando prevede una delibera consiliare che attesti l’opportunità di dismettere l’attuale edificio e si accetti il progetto oggetto della domanda di contributo. Qualora si raggiunga un esito positivo, i locali dell’attuale scuola materna saranno gradualmente recuperati e destinati a iniziative culturali e sociali, in modo da rivitalizzare il capoluogo tutto l’anno e non solo durante i mesi di scuola.

Di diverso parere è il gruppo di minoranza presieduto da Giampiero Costa, che afferma che «nell’ultimo Consiglio comunale sono stati affrontati argomenti di carattere finanziario e valutata la proposta di costruire un nuovo edificio scolastico. Nonostante a Vezza capoluogo sia presente un funzionale edificio adibito a scuola materna, ristrutturato nel 1993 e ampliato alcuni anni fa, con impiego di fondi pubblici per un importo rilevante, l’Amministrazione intende spostare la scuola dell’infanzia a Borgonuovo, approfittando di un bando regionale e spendendo per tale operazione oltre 940 mila euro.

Da parte nostra evidenziamo, ancora una volta, l’assoluta mancanza di pianificazione finanziaria del Comune: il bando assegna, nelle migliori ipotesi, 500 mila euro. Ma non è stato spiegato come l’Amministrazione intenda far fronte alla parte dei fondi mancante. Visto il momento di incertezza economica e considerato che a seguito dei recenti tagli agli enti locali i Comuni avranno difficoltà a far fronte anche ai servizi primari, secondo noi sarebbe stata opportuna qualche riflessione in più. Le nostre perplessità sono state peraltro condivise anche da un consigliere di maggioranza che, come noi, si è astenuto dal votare la delibera».

Nello stesso Consiglio è stata presentata una variazione al bilancio con cui, in applicazione a una norma dello Stato volta al contenimento delle spese superflue degli enti, sono state ridotte sensibilmente le spese di rappresentanza.

«Per il nostro Comune», asserisce Giampiero Costa, «passano da cinquemila euro a meno di mille euro. Temiamo che l’Amministrazione abbia trovato il modo di aggirare la norma, stanziando la medesima somma come maggior contributo ad associazioni per acquisti di beni per manifestazioni. Secondo noi, il Sindaco potrebbe trovare qualche associazione cui far sostenere le spese per conto del Comune, per poi rimborsarle con l’assegnazione di un generico contributo. Visto che, come gruppo di minoranza, siamo andati a verificare le spese di rappresentanza fatte dall’attuale Amministrazione nel 2009 e nel 2010, rilevando che sono state maggiori di quelle dichiarate al momento dell’approvazione del bilancio preventivo 2011, riteniamo che il Sindaco possa aver trovato così il modo di evitare futuri controlli sul suo operato».

Irene Fontana Ghiglione

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