Ultime notizie

Le pagelle della vendemmia

La vendemmia 2011 è finita dopo quasi due mesi dall’inizio (metà agosto), smentendo la nostra iniziale sensazione che potesse essere una raccolta molto breve. A influenzare questo aspetto è stato il clima, stabile e costante, che ha accompagnato il percorso vendemmiale, aiutando i viticoltori a cercare il momento giusto per vitigno e vigneto.

Altro aspetto evidente del 2011 è la precocità, che all’inizio si è tradotta anche in sovrapposizione tra i vitigni, creando un po’ di anarchia nelle vigne. Poi, il tempo ha messo a posto le cose, ripristinando anche la classica gradualità di maturazione. Ci sembra utile, perciò, riassumere un primo giudizio vitigno per vitigno (riassunto in due aggettivi), mentre la valutazione sui vini dovrà attendere almeno qualche mese, se non qualche anno.

Chardonnay e Pinot nero: belli e sostanziosi. All’inizio di agosto, le uve erano splendide e annunciavano una vendemmia in tempi stretti. Cosa che si è avverata, aiutata anche dall’aumento delle temperature nella seconda metà di agosto. La tempestività della raccolta ha ridotto il pericolo di gradazioni eccessive e la conseguente caduta delle acidità, soprattutto per le produzioni da spumante metodo classico.

Moscato bianco: biondo e profumato. Le valutazioni di luglio annunciavano una ricchezza aromatica al di fuori del comune. Il caldo esuberante della seconda metà di agosto ha parzialmente rovinato i piani, ma il quadro aromatico è rimasto comunque al di sopra del livello 2011. Se il caldo di agosto ha “bruciato” un po’ di aromaticità, ci consoleremo con vini che guadagneranno in struttura e pienezza.

Dolcetto: generoso e resistente. Forse è stato il vitigno che ha faticato di più, soprattutto nei terreni ben esposti e nelle vigne più giovani, dove l’appassimento degli acini e il disseccamento del rachide possono aver ridotto il potenziale qualitativo iniziale. Nelle fasce viticole più alte e più fresche, questo pericolo si è di molto attenuato. In ogni caso, la maturazione dei grappoli è stata accentuata, incrementando in modo evidente le gradazioni alcoliche dei vini.

Arneis: duttile e sorprendente. Nel caso di questo vitigno, la maturazione è avvenuta in modo discontinuo, impegnando i viticoltori nel selezionare le vigne per posizione ed età in modo da anticipare la raccolta dove le uve erano più mature e rallentarla dove il processo evolutivo era meno accentuato. Anche l’Arneis ha dovuto far fronte al caldo della seconda metà di agosto e questo da un lato ha accelerato il percorso di maturazione e dall’altro ha dato un notevole contributo di struttura e sostanza ai vini prodotti.

Barbera: ricco ed elegante. Seppure il percorso centrale dell’annata (giugno e luglio) non sia stato assistito dal caldo costante, il 2011 è stato un anno fortunato per il vitigno Barbera. Se a fine luglio la situazione si presentava interessante, il caldo della seconda parte di agosto e di settembre ha migliorato ancora la situazione, limitando quell’acido malico che spesso è ridondante. Poi, l’andamento climatico favorevole ha incrementato il livello di alcol e, più in generale, le sostanze che danno struttura al vino. È facile quindi che i vini Barbera del 2011 saranno ampi di profumi e soprattutto sapidi, pieni e armonici.

Nebbiolo: maestoso e impeccabile.  Il vitigno che meglio ha affrontato le insidie e i favori del 2011 è stato il Nebbiolo, confermandosi quella “macchina da vino”, che sa regalare il Barolo, il Barbaresco, il Nebbiolo d’Alba e il Roero. Le rese per ettaro contenute e il rendimento di uva in vino piuttosto ridotto promettono vini ricchi di colore, ampi di profumi e pieni al sapore, sapidi, strutturati e persistenti. Proprio quello che si chiede a un grande Nebbiolo. Anche in questo caso, i risultati migliori si avranno dove il viticoltore ha individuato il momento migliore per la raccolta. Al riguardo, da più parti si dice che il 2011 premierà di più le posizioni alte e fresche, lasciando in secondo piano proprio i sorì. Non sappiamo se sarà davvero così. In ogni caso lo scopriremo solo tra qualche anno, quando i vini del Nebbiolo 2011 avranno finalmente raggiunto la nostra tavola.

Giancarlo Montaldo

Banner Gazzetta d'Alba