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Contratti di fiume

«La richiesta dell’Assemblea di bacino di pianificare gli interventi per lo sviluppo e la tutela ambientale del territorio trova il mio pieno consenso ed è un segno di grande responsabilità da parte delle autorità locali». Ha aperto così il suo discorso l’assessore regionale all’ambiente, Roberto Ravello, intervenuto nella sede della fondazione “Cesare Pavese ” per l’Assemblea di bacino sul Contratto di fiume, esprimendo il suo apprezzamento e quello della Regione per la collaborazione tra i soggetti i quali stanno realizzando l’importante strumento di governance del territorio che coinvolge le Province di Asti, Cuneo e Alessandria.

«Ritengo – ha aggiunto Ravello – che, per sfruttare almeglio le risorse di cui disponiamo ed effettuare interventi realmente efficaci, sia indispensabile una programmazione per quanto riguarda la pulizia delle rive dei fiumi e della vegetazione che caratterizzerà l’operato del Corpo forestale della Regione nel 2012. Il Contratto di fiume si conferma uno strumento importante per la gestione del territorio e per lo sviluppo e la tutela ambientale ».

Dall’assemblea sono emerse molte proposte. Tre i temi fondamentali affrontati: sicurezza, qualità e fruizione. «L’obiettivo è tornare a considerare il Belbo come una risorsa e non una fonte di timori», – ha detto l’assessore all’ambiente della Provincia di Asti Pier Franco Ferraris. «Il Contratto di fiume non è la soluzione di tutti i problemi, ma occorre che tutti gli enti e i portatori di interesse s’impegnino, ciascuno nell’ambito delle proprie competenze, per attuare il piano di azione».

«Daremo una risposta alle priorità segnalate dai Comuni », ha aggiunto Ferraris. «Le risorse stanziate per il territorio del Belbo quest’anno sono dovute all’azione congiunta dei tavoli attivati dal Contratto di fiume. Le risorse sono destinate a potenziare la depurazione per garantire il miglioramento della qualità delle acque, alla manutenzione e alla pulizia della fascia riparia e alla valorizzazione del territorio, attraverso la creazione di una via d’acqua in stretta sinergia con le aziende turistiche di Alessandria, Asti e Cuneo».

Le richieste degli amministratori locali sono state chiare: attuazione rapida di interventi di pulizia degli argini del torrente e dei rii minori e di sfalcio per contrastare il rischio di alluvioni, con maggiori controlli sulla depurazione delle acque. In particolare, i sindaci di Cossano e Santo Stefano Belbo, Mauro Noè e Luigi Icardi, hanno chiesto urgenti opere di pulizia delle sponde o, in alternativa, la possibilità di portar via in forma autonoma materiali inerti e arbusti dagli alvei.

A dare risposte, Claudia Chicca dell’Aipo (Agenzia interregionale per il Po): «Non tutto il materiale che si deposita sugli alvei va portato via, questo per mantenere la stabilità dei ponti e il corretto deflusso delle acque. Le operazioni vanno gestite inmodoragionevole e consapevole. È fondamentale un piano di gestione dei sedimenti: si sta lavorando in questa direzione, per trovare un punto di equilibrio tra oggettiva situazione di pericolo e sicurezza del territorio ».

Erano presenti all’assemblea anche alcuni ragazzi delle scuole di Santo Stefano Belbo, Canelli, Nizza Monferrato e Incisa Scapaccino che hanno lavorato, nell’ambito del Contratto di fiume, al progetto “Il Belbo: il fiume e il territorio”.

Fabio Gallina

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