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La casa resta emergenza

Sono numerose le famiglie albesi che, fino a pochi mesi fa, non avevano ragioni di temere uno sfratto e che oggi si ritrovano a non poter più pagare spese condominiali e affitto».

Il vicesindaco di Alba e assessore alle politiche sociali Mariangela Roggero Domini esprime le sue preoccupazioni per l’emergenza abitativa che coinvolge la città. Di ritorno dalla sede della fondazione Cassa di risparmio diCuneo, Domini ha firmato, giovedì primo dicembre, una convenzione che andrà a tamponare l’emergenza casa di Alba, insieme ai colleghi di Bra, Cuneo, Fossano, Mondovì, Saluzzo e Savigliano.

Promosso e sostenuto dalla Fondazione, in collaborazione con i Comuni, i consorzi socio-assistenziali e le Caritas diocesanee interparrocchiali, il progetto metterà a disposizione 600 mila euro ed è rivolto a nuclei a rischio sfratto o che, per le difficoltà causate dalla crisi, ne abbiano subìto uno. Il contributo rientra nella dotazione finanziaria, di quasi un milione e 800 mila euro, stipulato nell’ambito del Piano di contrasto alle conseguenze sociali della crisi, attraverso il quale la Crc si propone di affrontare le diverse forme di disagio: dall’aumento di situazioni di povertà e disoccupazione di giovani e adulti all’esecuzione di sfratti per morosità.

L’emergenza casa sarà combattuta in due modi: con contributi una tantum per sostenere i costi di locazione sul mercato privato e stipulare patti di solidarietà tra proprietà di alloggi e inquilini, e attraverso la gestione di situazioni di sfratto. A supporto della prima misura arriveranno dalla Fondazione 400 mila euro, di cui 71 mila destinati ad Alba. «I contributi, di 1.500 euro ciascuno, andranno direttamente ai proprietari degli alloggi, per tamponare la situazione dei loro affittuari e ottenere un contratto a canone concordato», spiega Domini, che, nel ringraziare la Cassa di risparmio di Cuneo per l’impegno, ammette che il progetto non basterà a risolvere la problematica: «Nel 2010 gli sfatti esecutivi nella nostra città non arrivavano a 100, una cifra ampiamente superata al sesto mese di quest’anno. Fino ad ora, grazie alla salda rete creatasi tra i servizi sociali, il Consorzio socio- assistenziale e il Centro per l’impiego, siamo riusciti a tamponare.Mami chiedo fino a quando ce la faremo».

«Molto spesso sono le famiglie d’origine a riaccogliere i figli con la rispettiva prole. Per le famiglie monoparentali si trova sempre una soluzione abitativa, attraverso le agenzie che collaborano col Consorzio. L’ultima spiaggia, quando non si riesce a trovare un alloggio nelle case popolari per le famiglie, è separarle, trovando un “rifugio” per mamme e i bambini e una sistemazione per i padri, da don Gigi, che non finirò mai di ringraziare», aggiunge il Vicesindaco, la quale annuncia l’imminente arrivo di quattro alloggi in piana Biglini e la disponibilità di altre case popolari, resesi nuovamente disponibili.

Un solo rammarico per l’Assessore, quello di non aver ottenuto i risultati sperati con Localba, l’Agenzia territoriale per la locazione. Sono 25, fino a ora, i contratti d’affitto realizzati con l’ausilio di incentivi economici a favore di proprietari e inquilini, tra i quali una caparra iniziale di 1.000 euro, un affitto ribassato del 20 per cento sui prezzi correnti euncontratto di più breve durata. Domini si appella ai tanti proprietari di alloggi vuoti in città, e conclude: «Questa crisi, sottovalutata e sottaciuta, non vede solo famiglie in difficoltà, ma anche giovani coppie impossibilitate a formare una famiglia. Fino a quando la forza lavoro avrà un costo tanto alto per le aziende, i ragazzi non potranno avere una sicurezza tale da lasciare l’abitazione dei genitori. Mi auguro che il Governo agisca anche in questo senso».

Chiara Cavalleris

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