Il Tribunale non si tocca

È guerra aperta per la salvaguardia del Tribunale di Alba. Il fronte, come abbiamo detto nelle scorse settimane, vede schierati compatti le Amministrazioni comunali del circondario, l’Ordine degli avvocati albese, le forze produttive del territorio e gli esponenti politici di più alto livello. La parola d’ordine è quella lanciata dal sindaco Maurizio Marello: «Alba non è un Tribunale minore e vanta tutti i requisiti per continuare a sussistere».

Il compito di vigilare con attenzione sull’evolversi della situazione e far valere negli uffici romani tutta la propria influenza è stato affidato a una sorta di “comitato per l’emergenza”, che annovera al suo interno il senatore Tomaso Zanoletti, l’assessore regionale Alberto Cirio, l’onorevole Ettore Paganelli, il presidente dell’Ordine degli avvocati albesi Giancarlo Bongioanni e l’onorevole Guido Crosetto.  All’indomani dell’attacco lanciato dal sindaco di Asti Giorgio Galvagno, che ha diffuso un comunicato nel quale veniva celebrato l’accorpamento al Tribunale di Asti di quelli di Alba, Casale e Acqui Terme, subito smentito daMarello, la vicenda sta assumendo connotazioni marcatamente politiche. Secondo voci sempre più diffuse, infatti, starebbe prendendo corpo l’ipotesi di un assorbimento degli uffici giudiziari albesi, insieme a quelli di Saluzzo, da parte del Tribunale di Mondovì. A perorare questa ipotesi sarebbe l’onorevole Enrico Costa, punto di riferimento politico del monregalese.

«È noto che Costa stia lavorando per salvaguardare il Tribunale di Mondovì », spiega il sindaco Marello, «ma ciò non toglie che tra le dimensioni degli Uffici giudiziari albesi e quelli monregalesi non ci siano confronti». Ancor più categorico l’assessore regionale Alberto Cirio: «È legittimo che Costa cerchi di tutelare Mondovì, ma mi faccio garante che ciò non accadrà a scapito di Alba. D’altro canto, pensare a un accorpamento con Mondovì sarebbe fantascienza e questo non rientra nell’operato politico di Costa». Raggiunto a Roma, è lo stesso Costa a smentire: «In questo momento è prematuro dire che cosa accadrà,masono convinto che Alba abbia tutte le carte in regola per superare lo scoglio della legge delega, anche se il Governo non sta operando in modo coerente. L’assenza di criteri oggettivi è dimostrata dal taglio lineare attuato sugli uffici del Giudice di pace. Per Mondovì sarebbe sbagliato andare a far valere le proprie ragioni ai danni di Alba».

«Dev’essere chiaro», conclude Cirio, «che non stiamo difendendo posizioni di privilegio, ma il territorio. Chiunque pensi di chiudere il Tribunale di Alba è un folle che non conosce le esigenze e i valori di questa zona».

Roberto Buffa

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