Si sparerà anche il sabato

Con le doppiette ferme ai box, a tenere banco sono le questioni legate al nuovo calendario venatorio. La scorsa settimana la Giunta regionale ha approvato le modifiche presentate dall’assessore all’agricoltura Claudio Sacchetto, le quali prevedono che negli Ambiti territoriali di caccia Cn-3, Cn-4 e Cn-5 (ossia quelli di Langa e Roero, ndr) a partire dalla prossima stagione, sia consentito cacciare nelle giornate di mercoledì, sabato e domenica.

La delibera fa seguito all’ordinanza del Consiglio di Stato, che a dicembre ha accolto il ricorso presentato da Arcicaccia per richiedere che nei tre Atc in questione, in conformità con la legge regionale 70 e con le altre normative nazionali in materia, si potesse cacciare anche il sabato. Per i promotori del ricorso si tratta di una “grande vittoria”, come hanno scritto i responsabili di Arcicaccia Cuneo e Arcicaccia Piemonte in una nota stampa, in quanto vietare ai cacciatori “migratoristi” e “stanzialisti” di svolgere l’attività venatoria nella giornata di sabato significa compiere un vero e proprio torto, oltre che una violazione delle «leggi emanate costituzionalmente».

Arcicaccia si è spinta oltre, auspicando «che l’attuale Assessore regionale alla caccia e i presidenti degli Atc interessati dalla modifica legislativa rassegnino le dimissioni e che i vari assessori regionali che si sono avvicendati in questi anni si scusino con i cacciatori, i quali, non potendo cacciare per tre giorni settimanali, hanno patito un danno grave e irreparabile, come lo hanno definito i giudici del Consiglio di Stato».

Il presidente dell’Atc Cn4 di Alba-Dogliani, Giuseppe Pio, ha dichiarato: «Non avendo ancora potuto esaminare la sentenza, mi riservo la possibilità di rispondere in modo dettagliato nelle prossime settimane. In base alla legge quadro nazionale in materia di attività venatoria, il prelievo deve essere effettuato in base alla consistenza faunistica di ciascuna specie. Ogni Atc, entro il 15 giugno, deve presentare alla Regione una relazione contenente i dati relativi ai censimenti delle specie stanziali e le proposte per i periodi di caccia e il numero di capi da prelevare. A quel punto, entra in gioco l’Assessorato regionale alla caccia, il quale, sentito il parere dell’Osservatorio faunistico e dell’Ispra nazionale, valuta se accogliere le proposte motivate dai tecnici faunistici. Riunirò in tempi brevi i presidenti degli Atc della provincia di Cuneo e, successivamente, il Comitato di gestione dell’Atc Cn-4, in modo tale da individuare strategie gestionali capaci, malgrado i tre giorni di caccia, di mantenere l’ottima gestione di alcune specie, in particolare quella della lepre».

Sulla stessa posizione si è allineato il presidente dell’Atc Cn5 di Cortemilia, Carlo Rocca (nella foto) , che ha dichiarato: «La maggioranza dei nostri soci è contraria all’introduzione del terzo giorno di caccia. La conferma sta nei dati degli ultimi anni che mostrano come i cinghialai valbormidesi, pur potendo già esercitare l’attività venatoria per tre giorni la settimana, abbiano cacciato principalmente il mercoledì e la domenica. Crediamo che l’apertura della caccia al sabato possa compromettere un equilibrio che si è faticato a raggiungere e, soprattutto, temiamo possa aumentare notevolmente la pressione venatoria sulle specie stanziali (come la lepre), per i cui ripopolamenti si sono effettuati grossi sacrifici, anche economici, che questo provvedimento potrebbe rendere vani».

Rocca ha precisato inoltre che l’Atc Cn-5 farà il possibile per far sì che la Regione possa adottare delle contromisure.

Il terzo giorno di caccia per gli Atc Cn-3, Cn-4 e Cn-5, a oggi, è un dato di fatto, ma tra qualche mese potrebbe non esserlo, visto che sul Piemonte incombe il referendum regionale sulla caccia che potrebbe ancora una volta cambiare le carte in tavola.

Enrico Fonte

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