Idee, per non soccombere

Rosario Esposito La Rossa tornerà ad Alba sabato 3 marzo – ore 18, al centro giovani H Zone – per parlare dell’esperienza di Scampia, quartiere di Napoli piagato dallo spaccio e dalla camorra. L’associazione Liberalidea in collaborazione con Familupis ha organizzato un incontro con lo scrittore napoletano, che a giugno era stato ospite del festival Artisti al lavoro. Rosario, accompagnato dalla sua compagna Lena, racconterà la sua esperienza di scrittura e teatro, della creazione di progetti sociali e legalità in uno dei quartieri più difficili d’Italia.

Tra i progetti di Rosario spiccano VodiSca, acronimo di Voci di Scampia, compagnia teatrale nata nel 2010, e di Marotta&Cafiero, la prima casa editrice di Scampia che ha rilevato la storica Marotta editore di Posillipo. I due ospiti proporranno alcune letture estratte dai libri di Rosario – Al di là della neve e Mostri. Racconteranno di Scampia, dei loro progetti, della loro esperienza di lotta civile contro la camorra a sette anni dalla morte del cugino di Rosario, Antonio Landieri, vittima della camorra.

Nel corso dell’incontro sarà presentata la conclusione della campagna indetta nei mesi scorsi da Familupis, Un libro per Scampia, che ha visto la raccolta di centinaia di libri per regalarli alla biblioteca popolare dell’infanzia voluta da Rosario e dai suoi compagni. Seguirà un aperitivo organizzato dal gruppo Libera di Alba con i prodotti dei terreni confiscati alla mafia. Libera proporrà uno striscione sul quale raccogliere i pensieri di chiunque voglia esprimersi sul tema della legalità da portare alla manifestazione nazionale dell’associazione, il 17 marzo a Genova.

Rosario, siete riusciti ad avviare tanti progetti a Scampia.

«Abbiamo iniziato nel 2004, dopo la morte di Antonio, e abbiamo già raggiunto parte degli obiettivi che ci eravamo prefissi. Il primo è il riconoscimento di Antonio come vittima di camorra e questa è già stata una grande vittoria. A lui abbiamo dedicato tante iniziative, tra cui un premio letterario, l’attività teatrale, un torneo di calcio: tutte cose che hanno consentito ai familiari delle vittime di camorra di vivere diversamente la loro difficile condizione. Poi sono nati degli sportelli anticamorra: chi li gestisce ci ha chiesto di poterli dedicare a Landieri».

Come va la biblioteca, che ha ricevuto donazioni da tutta Italia?

«La biblioteca popolare conta 16.000 volumi. È un’altra grande vittoria. Il problema adesso è trovare uno spazio. Abbiamo contattato la Giunta De Magistris per farci aiutare: secondo noi creare una biblioteca è un modo per creare lavoro e qualcosa di duraturo. All’inizio avevamoottenuto l’assegnazione di alcuni locali a Scampia, ma per ragioni legate alla sicurezza abbiamo dovuto rinunciare. In attesa dello spazio stiamo studiando un sistema di classificazione».

Maurizio Bongioanni

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