Ultime notizie

Comune farmacista

La “questione farmacie” come gallina dalle uova d’oro. La storia: da poco Alba ha superato trentamila abitanti, avrebbe dunque diritto a una nuova farmacia, oltre alle sette operative: tre in centro, due in corso Langhe, due in corso Piave. L’ottava farmacia sorgerà in frazione Mussotto (qui, dal 1992, esiste un dispensario farmaceutico), come da indicazione contenuta nella delibera sulla revisione della pianta organica delle sedi farmaceutiche albesi per il biennio 2011-2012.

La delibera è stata approvata all’unanimità da maggioranza e opposizione nel Consiglio comunale del 30 agosto scorso: ma il documento non ha mancato di innescare polemiche, come quella dell’allora presidente del comitato del quartiere San Cassiano, Domenico Boeri, che ha detto: «La maggioranza parla di “caste” e poi nelle decisioni si confronta solo con quelle e non con i cittadini: la discussione sulla questione farmacia è stata svolta in pieno mese di agosto e con Alba praticamente in ferie».

La dichiarazione di Boeri sottendeva il desiderio di altri quartieri di godere di un servizio analogo a quello di Mussotto. Ma, per ora, non si sono levate altre voci discordanti. I farmacisti – che a livello nazionale minacciano lo sciopero contro le liberalizzazioni volute dal Governo – preferiscono ad Alba i piedi di piombo e non commentano. Tranne la farmacia Duomo, i cui titolari dichiarano: «Siamo favorevoli all’introduzione di una nuova farmacia. Se il numero di abitanti è tale da richiedere la presenza diunnuovo esercizio, non vedo perché dovremmo opporci». Tutto procede senza imprevisti. Eppure, come ha spiegato il sindaco Maurizio Marello, un nuovo protagonista si agita dietro le quinte: «Il Comune potrebbe esercitare il diritto di prelazione sulla nuova farmacia. In altre parole, l’esercizio potrebbe avere gestione comunale invece che privata». Il Comune utilizzerebbe l’esercizio per “fare cassa”, una funzione cruciale in tempo di crisi.

Intanto, si profilano altre novità. I provvedimenti in materia di liberalizzazioni ordinati dal Governo di Mario Monti, se applicati, stravolgerebbero lo scenario albese. Come spiega Enrica Bianchi, presidente dell’Ordine dei farmacisti della provincia di Cuneo, «il decreto consente la presenza di una farmacia ogni 3.300 abitanti. In tal caso, Alba potrebbe arrivare ad avere ben dieci farmacie in concomitanza a un moderato incremento demografico». Il decreto sulle liberalizzazioni, approvato con larga fiducia della Camera il 21 marzo, potrebbe sortire effetti negativi sull’umore dei farmacisti. Per altri sarebbe invece una rivincita su una categoria etichettata come “casta”, a causa del tradizionale numero chiuso degli esercizi.

                                                                                                                                                                                                                                                                              Matteo Viberti

foto Corbis

Banner Gazzetta d'Alba