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Niente antenne nelle vigne

Niente antenne entro 500 metri dalle vigne. Con questo nuovo punto del regolamento comunale, Govone ha espresso il suo deciso “no” all’installazione di un ripetitore al Bricco degli Albazzi. La possibilità che una compagnia telefonica piazzasse un’antenna tra le vigne di Maurizio Ponchione, proprio vicino al ciabot che ottenne il premio sull’estetica del paesaggio agrario dell’Enoteca del Roero, è emersa la settimana scorsa (ce ne siamo occupati sul numero 11 a pag. 57), denunciata dallo stesso viticoltore. Ponchione aveva dichiarato a Gazzetta di aver rifiutato la sostanziosa offerta di un gestore di telefonia mobile. E aveva espresso il timore che altri, in quella collina o altrove, barattassero il valore del paesaggio per “vil denaro”.

Il sindaco Giampiero Novara precisa: «Ottomila euro l’anno sono stati proposti al privato che accetterà questa proposta, ma alla comunità govonese questo progetto offre né ricchezza né benefici, perché l’antenna coprirà San Martino Alfieri». Così, anche se non sono ancora giunte richieste, il Consiglio comunale, nell’assemblea del 14 marzo, ha inserito nel regolamento sulle antenne un altro limite: il divieto di installare nuovi impianti entro 500 metri da appezzamenti coltivati a vigneto. Il regolamento non ha valore di legge, ma esprime le linee di tutela paesaggistica che l’Amministrazione intende perseguire.

Il regolamento già individuava le zone più adatte all’inserimento di antenne: no ai siti sensibili, come scuole e case di riposo, e sì ai luoghi dove risultino nascoste agli occhi delle persone. Due antenne sono presenti, ad esempio, sopra il castello dentro il torrino: non si vedono e portano introiti nelle casse del Comune. Unica eccezione è l’antenna di frazione San Pietro installata nel 1987. «Già all’epoca c’era chi, me compreso, aveva cercato di opporsi», ha ricordato il Sindaco. L’attenzione dell’Amministrazione, oltre che alla salvaguardia dell’estetica, è rivolta anche alla salute dei cittadini. Per le antenne presenti sul castello, Novara ha chiesto all’Arpa un controllo sull’inquinamento elettromagnetico. Sino a fine marzo una centralina nel cortile della biblioteca monitorerà l’ambiente. «Dai primi dati risulta che non sono stati superati i limiti», ha anticipato Novara.

Roberta Bertero

foto Mollo

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