Ospedale, ci muoviamo?

Sul tavolo del vertice tra Rappresentanza dei sindaci, guidata dal primo cittadino di Alba Maurizio Marello, e Asl Cn2 del commissario straordinario Giovanni Monchiero, che si terrà mercoledì 28 marzo, ci sarà soprattutto la situazione del nuovo ospedale di Verduno. E i sindaci vogliono vederci chiaro, per capire con precisione cosa sta bloccando i lavori nel cantiere.

Se, da un lato, la recente Conferenza dei servizi dell’autostrada ha consentito di inserire il progetto del collegamento alla nuova struttura tra le opere complementari che saranno a carico dell’Asti-Cuneo (15 milioni di valore, anche se la Regione contribuirà con 3,5 milioni di euro), dall’altro il cantiere per l’ospedale vero e proprio è congelato.

Sulla collina di Verduno non si lavora da prima di Natale, nonostante il direttore dei lavori abbia formalmente chiesto alle imprese di riprendere a costruire. Il fermo sembra impossibile da rimuovere fino a metà aprile, almeno. Il concessionario e le aziende che hanno in subappalto i lavori lamentano il ritardato pagamento dell’avanzamento dei lavori, da parte dell’Asl, per un importo di circa 10 milioni, oltre a una serie di riserve, di varianti e modifiche su cui non c’è accordo tra appaltatore e costruttore e che inciderebbero per 40, forse 50 milioni sull’importo complessivo dell’opera. Da Alba, con il sostegno della Regione, sono disponibili a trattare per una somma dieci volte inferiore.

Dall’Asl Alba-Bra contestano i rilievi tecnici e, ricordando le mancanze del costruttore e il ritardo accumulato nell’esecuzione dei lavori, rimarcano il precedente tentativo di accordo bonario non andato a buon fine.

«Il contenzioso è aperto da entrambe le parti», spiega il commissario Monchiero. «D’accordo con l’assessore regionale Monferino ci opponiamo con resistenza e abbiamo adottato la linea dura nei confronti del concessionario ». E non si escludono provvedimenti eclatanti, ma per questi bisogna attendere un paio di settimane, poiché la sanità regionale è tutta concentrata sul nuovo piano da approvare entro fine mese. Poi si potrà pensare alla vertenza Verduno.

I pagamenti a lungo dilazionati nel tempo sono, in questo periodo di crisi, diventati la norma nel settore pubblico anche se Alba è una mezza isola felice visto che l’Asl, complici i ritardi con cui i fondi vengono erogati dai livelli superiori, riesce a saldare le fatture in tempi lunghi ma non certo eterni: otto mesi contro i 15 della media nazionale.

Entrando nel dettaglio, da via Vida spiegano di aver contabilizzato già poco meno di 50 milioni di euro, su un importo di 110 milioni e che il contratto prevede un anticipo di 10 milioni che a suo tempo è stato versato. «Quindi – ribadiscono dall’azienda albese – tutti i lavori che sono stati eseguiti sono stati pagati». A Verduno circa metà struttura è completa e si presumeva, prima del lungo blocco invernale determinato anche dalla neve e dal gelido febbraio, di finire entro il 2013. Ma se nessuno riprenderà a manovrare celermente i tempi si allungheranno. Inevitabilmente.

Giulio Segino

foto Marcato

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