Al posto del debito tagliamo l’ Imu

IL DIBATTITO. Provano a scambiarsi abito e logiche di governo centro-sinistra e centro-destra. Così pare in questa stagione confusa, mentre il Paese arranca e Alba ammette i colpi di una crisi che forse non l’ha investita in pieno, ma che non sembra averla risparmiata affatto. Se l’Amministrazione è certa d’aver operato al meglio, rispettando le regole – quel Patto di stabilità che tanto angustia i sindaci di tutti i colori e che qualcuno, come il torinese Piero Fassino, ha deciso di non rispettare –, col risultato di essere premiata per la sua “virtù”, dalle parti dell’opposizione sparano a zero.

Così, dipinto dalla penna del centro-destra albese, il Sindaco di Alba veste i panni di “Mister rigore”, appaiato a quel Mario Monti, croce del Popolo delle libertà, che lo sostiene al Governo, ma che non esita ad addebitargli le responsabilità di una congiuntura profonda, da cui ancora non si vede l’uscita. Il popolo dell’ottimismo diventa pensoso, insomma, e punta il dito su chi ha fatto della serietà la sua bandiera anche in questi tempi di “vacche magre”. «Sono purtroppo numerosi gli albesi che hanno difficoltà a pagare l’affitto, così come aumentano i commercianti e gli artigiani che faticano ad arrivare alla fine del mese o quanti cercano lavoro e non lo trovano», asserisce l’assessore regionale Alberto Cirio. «Come se non bastasse, all’arrivo ad Alba della crisi si aggiungerà presto l’Imu (Imposta municipale unica), che peserà sulle tasche dei cittadini più del doppio dell’Ici del 2011. L’Amministrazione ignora la necessità di un’iniezione di risorse nel tessuto economico e sociale della città, assumendo lo stesso atteggiamento del Governo Monti, che tassa gli italiani e fa nulla per favorire lo sviluppo».

Il centro-destra se la prende in particolare con la decisione di utilizzare l’avanzo di amministrazione per l’estinzione anticipata del debito, annunciata la scorsa settimana da queste colonne dal sindaco Maurizio Marello. Scandisce Carlo Bo, capogruppo consiliare del Pdl: «Se si presenta il problema di utilizzare un avanzo di gestione di 5 milioni è grazie al lavoro svolto in dieci anni di buona amministrazione di centro-destra, con l’assessore Carlo Castellengo. Contestiamo l’intenzione dell’Amministrazione Marello per diversi motivi: perché comporta il pagamento di una penale del 10 per cento (450-500 mila euro), perché il decreto di cui si parla non è ancora stato approvato e perché non ci interessa avere un Comune sano in una città malata». Qual è la ricetta, allora? Risponde Bo: «Proponiamo una manovra albese contro la crisi che riduca il debito, ma che sostenga al contempo le fasce deboli: 2 milioni e mezzo andrebbero a copertura di parte del debito per proseguire l’opera di risanamento dei conti pubblici e liberare dal Patto di stabilità 250 mila euro, destinati a spese correnti. L’operazione dovrebbe peraltro essere trattata con la Cassa depositi e prestiti, perché chi paga prima ha diritto a uno sconto e non deve subire una penale».

Il Pdl propone di intervenire con l’altra metà dell’avanzo, 2 milioni e mezzo, per combattere il caro-affitti, limitare l’impatto dell’Imu sulle fasce sociali deboli attraverso opportune esenzioni, aiutare le piccole imprese e gli artigiani, offrire occupazione ai giovani e a chi ha perso l’impiego in età avanzata attraverso i cantieri di lavoro («come sta facendo Bra, targata centro-sinistra»), abbattere le rette delle scuole comunali e paritarie e i pasti in mensa per i cittadini meno abbienti. «Si tratta di cinque misure concrete, a cui attribuire 500 mila euro ciascuna a sostegno della città e del suo tessuto economico e sociale», conclude Cirio, il quale non teme obiezioni. «Sono misure realizzabili sotto il profilo della legittimità, compatibili con i limiti del Patto di stabilità: l’avanzo di gestione è infatti destinato alla spesa per investimenti, ma può essere utilizzato anche per le spese correnti, purché siano straordinarie e una tantum: c’è nulla di più straordinario di un pacchetto anti-crisi per dare sollievo a chi sta patendo gli effetti della congiuntura.Il bilancio concede ampi spazi che, sommati agli interventi che la Regione è pronta a concedere, permettono al Comune d’intervenire». Ne è convinto anche Emanuele Bolla, cooordinatore cittadino del Pdl, il quale non manca la stoccata: «In una città nella quale tutti i servizi – dalla mensa al teatro, dagli asili ai mercati, tranne quelli funerari – sono in rosso, chiediamo al Sindaco di riconsiderare la decisione sull’estinzione del debito. Siamo sostenitori di una politica di attenzione, ma procedere in quella decisione significa togliere denari agli albesi per darli alle banche e questo atteggiamento non è in linea con gli interessi dei cittadini». Rincara Bo: «Siamo peraltro pronti al confronto con l’Amministrazione e con i funzionari del Comune: siamo certi che con più coraggio amministrativo e una maggiore voglia di percorrere nuove strade si possano trovare soluzioni, pur nel rispetto del Patto di stabilità». Appuntamento in Consiglio comunale, dunque, nelle prossime settimane. Per il momento Marello è laconico: «L’estinzione del debito è una scelta obbligata, che ci permetterà peraltro di liberare 500 mila euro destinati agli investimenti. Sarei tra i primi a muovermi, se avessimo la possibilità di intervenire in altro modo».

Maria Grazia Olivero

foto Ansa

MARELLO

“L’estinzione del debito è una scelta obbligata, che ci permetterà peraltro di liberare 500 mila euro destinati agli investimenti. Sarei tra i primi a muovermi, se avessimo la possibilità di intervenire in altro modo.”

CIRIO

“Sono purtroppo numerosi gli albesi che hanno difficoltà a pagare l’affitto, così come aumentano commercianti e artigiani che faticano ad arrivare alla fine del mese o quanti cercano lavoro e non lo trovano. Come se non bastasse, all’arrivo ad Alba della congiuntura economica si aggiungerà l’Imu, che peserà sui cittadini più del doppio dell’Ici. Da qui la nostra proposta anti-crisi.”

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