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Piacere senza rischio

Alessandro, Clara, Gabriele, Gaia, Giacomo e Gioele sono alcuni degli studenti del liceo scientifico Leonardo Cocito che partecipano al progetto Vivere con stile, promosso dal centro di documentazione audiovisiva Steadycam dell’Azienda sanitaria locale di Alba e Bra nelle scuole superiori albesi per sensibilizzare i ragazzi sui temi legati a rischio e piacere. Gazzetta li ha incontrati.

Gioele: «Lo scorso anno ho deciso di unirmi al gruppo, che si era già formato, perché l’argomento di cui si parlava mi interessava molto. Ho apprezzato il fatto che tematiche così importanti, come il rischio e il piacere, venissero affrontate utilizzando mezzi di comunicazione moderni, come film, musica e video. Un sistema che aiuta noi giovani a vincere la timidezza, diverso da ciò che accade a scuola, dove spesso si parla di questi argomenti in maniera piuttosto astratta. Nella prima edizione del progetto ci siamo concentrati sulle capacità comunicative dei nuovi media, concludendo la serie di incontri con un’assemblea di istituto, nella quale abbiamo presentato ai nostri compagni i video presi in esame negli incontri. Quest’anno siamo chiamati a realizzare in prima persona degli elaborati audiovisivi, che verranno proiettati durante l’assemblea di istituto del 4 maggio».

Clara: «Il video che ha realizzato il mio gruppo vuole trasmettere il messaggio che ci si può divertire anche senza ricorrere allo sballo, all’abuso di alcol, all’uso di sostanze stupefacenti o a esperienze fuori dall’ordinario. Si può provare piacere anche rimanendo a chiacchierare con i propri amici. La storia che raccontiamo e interpretiamo, visto che gli attori del video siamo noi studenti, è ambientata in una festa, dove non mancano situazioni di rischio molto vicine alla vita quotidiana dei giovani. Il nuovo millennio ci parla di dipendenze da droghe e alcol, ma anche da computer, social network, tecnologie e videogiochi».

Giacomo e Gaia: «Il nostro gruppo sta realizzando un videoclip musicale, la cui protagonista è una ragazza che, dopo aver sofferto e patito delusioni, decide di “affidarsi” alle sostanze. Per portare avanti il progetto di Steadycam abbiamo anche utilizzato i social media, come Facebook. Abbiamo creato un gruppo chiuso e utilizzato il network come canale di incontro, discussione e comunicazione tra gli studenti e gli operatori dell’Asl. Internet ha dimostrato di avere grandissime potenzialità, spesso non sfruttate al massimo. Collegandosi almeno una volta al giorno a Facebook o ai principali siti di informazione si possono reperire, in modo libero e senza condizionamenti, un sacco di notizie. Il progetto che stiamo portando avanti trova in Facebook il luogo ideale per la gestione e la promozione; in ogni caso, non può non prevedere la comunicazione “faccia a faccia”, che non potrà mai essere sostituita».

Alessandro: «Il progetto è risultato interessante non solo per gli strumenti multimediali utilizzati ma anche per la bravura degli operatori di Steadycam, che hanno saputo coinvolgerci, mostrando come gli incontri dal vivo siano ancora molto efficaci».

Gabriele: «In futuro, potremmo pensare di portare avanti questo progetto, proponendolo ai nostri compagni di prima».

Enrico Fonte

foto Corbis

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