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Cirio: «Sempre più concreta l’ipotesi dell’accorpamento
del tribunale di Alba con Asti»

Alberto Cirio rilancia le ipotesi di soppressione del Tribunale. In attesa di approfondire la questione pubblichiamo il comunicato dell’assessore regionale albese.

«Si fanno sempre più concrete le ipotesi di soppressione del tribunale di Alba», dice Cirio. «Dopo aver approfondito personalmente la questione nelle sedi politiche e istituzionali romane, ho tristemente appreso che nel Piano di razionalizzazione del Governo il rischio per Alba di perdere il tribunale è sempre più evidente. Il compito di individuare i criteri per la soppressione e l’accorpamento delle sedi è stato affidato a una commissione tecnica e gli indici valutati sono tre: il numero di abitanti serviti, il numero di cause all’anno e l’estensione geografica del distretto. Gli unici vincoli riguardano il divieto di sopprimere i tribunali dei comuni capoluogo e l’obbligo di mantenerne almeno tre in ogni territorio sede di Corte d’Appello. Per il Piemonte, che conta oggi 17 tribunali, il Piano prevede la soppressione di sei sedi – aggiunge Cirio –  compresa quella di Alba che verrebbe accorpata con Asti. Sarebbero mantenuti, quindi, solo i tribunali dei capoluoghi, con eccezione per Torino che vedrebbe salvate anche le sedi di Ivrea e Pinerolo. Il Piano, una volta consegnato al Ministro di grazia e giustizia, che sulla base di una legge delega di cui usufruisce il Governo ha pieni poteri su di esso, sarà presentato alle commissione di Camera e Senato per un parere non vincolante e quindi approvato con decreto legislativo. Se così fosse significherebbe per Alba un danno enorme e ingiustificato, non solo perché la città rientra nei criteri previsti, ma anche perché rappresenta il cuore economico e produttivo del Piemonte».

«L’accorpamento con Asti è ingiusto, assurdo e inaccettabile – dice ancora Cirio – Chi ha predisposto il Piano lo ha fatto, forse, solo guardando una cartina geografica. Ma anche se Alba e Asti sono vicine, e un loro accorpamento sembrerebbe avere geograficamente senso, stiamo parlando di due realtà con identità e caratteristiche molto diverse. Il mio, oggi, è più di un campanello di allarme: le rassicurazioni che in questi mesi sono arrivate dal Sindaco di Alba purtroppo non trovano riscontro a Roma e temo che ci si sia seduti troppo sull’idea che il nostro tribunale fosse intoccabile. Per questa ragione ho già sollecitato l’on. Guido Crosetto e l’on. Enrico Costa, relatore del provvedimento, a farsi portavoce di questa istanza. Ma non è sufficiente: dobbiamo mobilitarci tutti, enti ed associazioni di categoria, per chiedere che durante la discussione in Commissione la situazione di Alba venga stralciata, in modo da salvare definitivamente il nostro tribunale».

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