Ultime notizie

Ferrovia Bra-Ceva, da Monchiero progetti per rilanciare il turismo

Riabilitare i “rami secchi” delle ferrovie potrebbe incrementare la circolazione turistica e rilanciare quei paesi collinari altrimenti isolati, facilitare il traffico di merci e di passeggeri. Nei prossimi dieci anni servirebbero interventi coraggiosi e orientati alla crescita, finanziamenti e “benefattori” illuminati: è in sintesi l’idea emersa dal convegno La ferrovia di Luigi Einaudi: binari diVini per un tursimo superiore?, organizzato il 19 maggio a Monchiero, da Spiritiliberi.it. Si è parlato della possibilità di “resuscitare” il ramo Bra-Ceva, dal 1994 inutilizzabile a causa dell’alluvione.

Secondo i relatori i vantaggi del restauro sconfinerebbero nella gastronomia: come ha spiegato Piero Canobbio, «potremmo immaginare un “quadrilatero del gusto”, collegato da una ferrovia turistica che origina dalla stazione di Bra, prosegue verso Monchiero ai piedi delle Langhe per poi dirigersi verso Ceva e San Giuseppe di Cairo, e da lì risalire verso Acqui e Nizza Monferrato, per concludersi a Bra. In questo quadrilatero sono comprese produzioni enoiche e gastronomiche senza pari: i grandi vini rossi come il Barolo e il Barbaresco, quelli bianchi come il Moscato o l’Asti, il tartufo bianco d’Alba, la salsiccia e i formaggi di Bra».

Sono stati i politici – presenti in gran numero al convegno – a smorzare eccessivi entusiasmi. Alberto Cirio (assessore regionale al turismo) ha dichiarato: «In un clima di penuria economica, non possiamo pensare di appellarci esclusivamente a fondi pubblici per riabilitare la linea ferroviaria. Dovremmo trovare un imprenditore, un privato che veda nel progetto una possibilità di guadagno. Oppure vincere fondi Ue, che sovente vengono dirottati verso altri Paesi. In seconda istanza la Regione potrebbe contribuire a realizzare l’opera».

A rincarare la dose – con tanto di criticismo politico – ci ha pensato la presidente della Provincia, Gianna Gancia: «La provincia di Bolzano è grande quanto quella di Cuneo. Mentre il nostro bilancio è di 170 milioni di euro, il loro è di 5 miliardi perché ricevono un trattamento agevolato da parte dello Stato. È una situazione insostenibile: finché le cose andranno avanti così, non avremo mai le risorse necessarie a potenziare il sistema infrastrutturale». Il senatore Tomaso Zanoletti ha spiegato come «la cultura delle due ruote sia il frutto di una mentalità sbagliata»; ha poi auspicato l’intervento della Regione sul fronte della «rotaia», dato che a Roma le risorse scarseggiano.

Il consenso è unanime: superare le dicotomie politiche, unirsi per creare connessioni, quindi crescita e maggiore ricchezza. Staremo a vedere se qualcosa si muoverà. Oppure se prenderà piede il progetto alternativo: quello di trasformare il percorso dei binari in pista ciclabile. Un’ipotesi che alcuni giudicano più credibile, dai costi minori e dall’indiscutibile originalità a livello europeo.

Matteo Viberti

foto Marcato

Banner Gazzetta d'Alba