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Notte bianca librerie e parole a colori

Sabato 12 maggio si è aperta ad Alba una settimana vibrante di pensieri. La notte bianca delle librerie, a cui hanno collaborato il centro culturale San Paolo, Collisioni e vari altri enti, ha portato in città grandi autori, scrittori, pensatori e magistrati che hanno avvinto il pubblico con le loro riflessioni.

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Tra di essi Oliviero Beha, che si è soffermato sulle radici sociali e valoriali della crisi economica che viviamo oggi.  Ed Erica Arosio, che ha invitato le donne a riflettere su quanto un eccessivo autocontrollo possa risultare destabilizzante per la psiche. E ancora, il pm Nicola Gratteri e il giornalista Antonio Nicaso, ospiti di Paolini e Diocesi per Parole a colori-Settimana della comunicazione (che si concluderà il 1° giugno con la conferenza di Toni Capuozzo in sala Ordet), che, con le loro lucide analisi sulle collusioni tra mafia, politica e società, hanno inchiodato in via Maestra non solo i pochi fortunati che avevano trovato posto sulle sedie disponibili, ma anche numerosissimi passanti, rapiti dall’efficacia delle loro considerazioni. Migliaia di persone hanno affollato librerie, Biblioteca civica e Museo fino a tarda notte ascoltando gli scrittori, partecipando a incontri, ascolti guidati e laboratori. E conclusa la “notte della cultura”, si è aperto il calendario della Settimana della comunicazione con il grande successo dello spettacolo della Melevisione, nel pomeriggio di domenica 13 al Teatro sociale, e di Suoni giovani, domenica sera in sala Ordet, quando otto allievi dell’istituto civico musicale, 46 studenti della scuola media a indirizzo musicale Vida Pertini e una quarantina di ballerini, provenienti da scuole di danza diverse (Alballetto e Sari) o da gruppi spontanei (Hzone e Freesteps crew) si sono alternati sul palco per mostrare i loro diversi modi di vivere la musica, entusiasmando il pubblico ( tutto il pubblico, non solo i propri amici o parenti) grazie alla loro energia. “Come in una vera festa”, ha commentato un ragazzo, “abbiamo conosciuto persone nuove, scoperto modi diversi di amare la musica, abbiamo apprezzato l’impegno che ognuno ha messo per cercare di dare il meglio nella sua disciplina. E, soprattutto, il clima di accoglienza e rispetto che ha accompagnato le esibizioni di tutti e che ci ha permesso di “sentirci a casa” e divertirci davvero”.

v.p.

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