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Una città a misura di famiglia

In vista dell’Incontro mondiale delle famiglie di Milano, ad Alba Roberto Bolzonaro, presidente Afi

APPUNTAMENTO – In un momento di crisi economica come quella che il nostro Paese sta affrontando, le famiglie italiane si trovano di fronte a un regime di tassazione più pesante rispetto ad altre nazioni europee. La Consulta comunale del volontariato di Alba, considerando importante discutere delle difficoltà, ha accolto la proposta del Forum delle associazioni familiari e del centro servizi per il volontariato Società solidale di partecipare alle iniziative di FamigliaseiGranda, che avrà come momento conclusivo l’Incontro mondiale delle famiglie a Milano.

Nell’ambito di queste iniziative si terrà ad Alba, venerdì 25 maggio, alle 21, nella sala convegni del palazzo delle mostre e dei congressi di piazza Medford la serata informativa dal titolo Politiche familiari. Per una città a misura di famiglia, con la partecipazione di Roberto Bolzonaro, presidente dell’Associazione delle famiglie italiane, membro del direttivo del Forum nazionale delle famiglie e coideatore del “fattore famiglia”. Gazzetta lo ha intervistato.

Bolzonaro, in che modo descriverebbe gli investimenti dello Stato per la famiglia? «Le politiche familiari in Italia negli ultimi 30-40 anni sono state assolutamente residuali. Basti pensare che il nostro Paese, con un investimento sulla famiglia pari all’1,2 per cento del Pil, contro una media europea del 2,2, risulta essere l’ultimo fra le sedici nazioni dell’Unione europea».

Lei ha presentato un progetto di riforma fiscale per superare i limiti dei sistemi di tassazione adottati sinora. In che cosa consiste la sua proposta? «La proposta stabilisce un livello minimo di reddito non tassabile, che viene moltiplicato per un fattore proporzionale al carico familiare: coniuge e figli a carico, più situazioni che contribuiscono ad appesantire l’economia familiare, quali la disabilità, la non autosufficienza, la monogenitorialità, la vedovanza, ecc. Il fattore proporzionale al carico familiare è il “fattore famiglia”. Il livello minimo di reddito non tassabile è pari alla soglia di povertà relativa, calcolata annualmente dall’Istat. Il prodotto che si ottiene è la no tax area, all’interno della quale l’aliquota da applicare per le imposte è pari a zero. Superata la no tax area, si applicano le aliquote progressive normalmente previste. Nei casi di incapienza, dove la no tax area risulta superiore al reddito, si applica una tassazione negativa, che corrisponde a un assegno erogato alla famiglia incapiente pari all’aliquota minima applicata alla differenza tra no tax area e reddito».

Maurizio Bongioanni

foto Corbis

 

 

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