Ultime notizie

Il Piemonte, una fabbrica di futuro

Piemonte, lavoro, giovani, futuro

La Regione punta sull’apprendistato: fucina di nuovi talenti, laboratorio di conoscenza spesso marginalizzata nel mondo aziendale e accademico. Al convegno del 4 giugno, a Torino, il ministro dell’istruzione Francesco Profumo e l’assessore regionale al lavoro Claudia Porchietto hanno illustrato i risultati del programma di “alto apprendistato”, cominciato tre anni fa in via sperimentale.

Profumo ha lanciato un appello «per promuovere l’alta formazione e attivare con il mondo delle imprese proficue collaborazioni capaci di generare nuovi posti di lavoro». L’incitamento è a proseguire sulla strada degli investimenti sui giovani. Il Piemonte “sforna” apprendisti in numero superiore a quello di tutte le altre regioni. Per quanto riguarda l’“alto apprendistato”, ovvero l’istruzione della classe manageriale del Paese, sono 500 i ragazzi formati dal 2007 e altri 400 se ne prevedono entro il 2014. Il 100 per cento ha trovato lavoro. Una specie di fabbrica del futuro, troppo preziosa per essere trascurata. Perciò, per il triennio 2012-2014 sono stati stanziati altri 4 milioni di euro per percorsi indirizzati all’acquisizione di lauree, master o dottorati di ricerca.

Anche in provincia di Cuneo la situazione è buona sotto questo profilo? Lo chiediamo all’assessore Claudia Porchietto: «La provincia di Cuneo sta sostenendo il Pil della regione, anche in questo difficile momento. E pure in tema di giovani le performance sono migliori di altre zone del Piemonte, ad esempio della provincia di Torino. Non vuol dire che nel cuneese non si registrino disagi. Credo che i giovani, più che nel passato, debbano ascoltare le proprie vocazioni e metterle in pratica, anche laddove non sfocino in una laurea: non è detto che il percorso accademico sia vincente dal punto di vista occupazionale. Il futuro è nella formazione continua: ogni giorno ci si mette in discussione. Le aziende chiedono una ricerca continua di persone pronte a investire su se stesse e sulla propria professionalità».

Matteo Viberti

Foto Ansa

Banner Gazzetta d'Alba