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In metrò da Asti a Bra?

INTERVISTA L’assessore ai trasporti Giovanni Bosticco, lunedì 11 giugno, ha parlato di tagli ai trasporti pubblici con il Coordinamento dei comitati di quartiere.

Assessore, com’è lo scenario dei trasporti pubblici? «La Regione», spiega Bosticco, «ha stipulato con Province e Comuni un accordo di programma stabilendo che il servizio autobus minimo sia espresso in 450 mila chilometri, i soldi pubblici coprono il 65 per cento delle spese di un’azienda di autotrasporto mentre il 35 per cento deriva dalla vendita dei biglietti. Molte linee non raggiungono questa percentuale. I trasporti sono, dopo la sanità, la voce più importante del bilancio regionale e prevedono tagli per circa 16 milioni di euro: il 15 per cento per il 2012 e il 17 per cento per 2013 e 2014. Per quanto riguarda il trasporto su gomma abbiamo iniziato a eliminare alcuni chilometri fino ad arrivare a un taglio dell’11 per cento. Sulla linea Alba-Ricca, la Ferrero ha messo a disposizione alcuni mezzi, permettendo così un risparmio di 14.500 chilometri e abbiamo tagliato delle linee scolastiche poco utilizzate».

E cosa ne pensa, Assessore, del trasporto ferroviario? «Il costo con l’autobus è 1,55 euro/km, con il treno si arriva a 15 euro/km. Esiste una perdita se un treno viaggia con meno di 90 persone e vanno garantite almeno 300 persone. Trenitalia ha puntato su treni più veloci ma noi non possiamo perdere il servizio. Abbiamo interpellato la Provincia di Asti e ci faremo promotori di un progetto di privatizzazione delle linee ferroviarie con gare d’appalto per garantire i servizi locali; è importante usare questo patrimonio anche per servire un territorio dotato di un efficiente turismo. Utile è pensare al futuro tornando a parlare della metropolitana leggera da Asti a Bra, mediante la quale si dimezzerebbero i costi».

Il risparmio sui tagli ferroviari significa che potremmo chiedere delle compensazioni? «Circa 5 milioni di risparmio arrivano dai tagli effettuati in provincia di Cuneo, la linea Asti-Alessandria costa circa un milione di euro all’anno, la linea Cuneo-Mondovì 2 milioni; chiediamo che una parte del risparmio venga utilizzata per il trasporto su gomma, prevedendo anche dei pullman autostradali per velocizzare i tempi».

b.b.

Altro che tagli. Servirebbero altri bus

Vincenzo Casavecchia, presidente del quartiere Mussotto, si chiede: «Esiste un’idea su come organizzare il servizio se arriviamo al 17% di tagli?». E continua: «Alba possiede due grandi linee, Ricca-Racca e Alba-Gallo, vorremmo qualcosa in più in considerazione che alcuni uffici, come quello postale centrale ed Egea, sono delocalizzati. Sarebbe opportuno permettere anche alle persone anziane di muoversi con l’autobus in autonomia. Si pensa ai tagli ma è essenziale migliorare anche la qualità del servizio attuale».
«Oggi si taglia e basta», è l’impressione di un residente della Moretta, «senza comprendere che serve una riorganizzazione generale. È importante mantenere quello che si ha e farlo funzionare come si deve. È necessario potenziare e fornire un servizio adeguato alla cittadinanza albese, tagliata fuori dai centri più importanti della Regione perché penalizzata nei trasporti pubblici».
«Aumenta il carburante e si parla di ridurre l’inquinamento, quindi l’esigenza di muoversi con i mezzi pubblici è senza dubbio una priorità. Sarebbe giusto, anziché eliminarlo, promuovere e favorire il servizio ferroviario», propone un altro cittadino, residente nel quartiere Piave.
«Meno trasporti pubblici significa più auto, inquinamento e costi maggiori per le famiglie considerando quanto costa la benzina. Il trasporto pubblico fa parte di quegli interventi necessari e utili per la collettività, che senso ha tagliare sulle politiche sociali? Si dovrebbe prendere esempio da alcuni Paesi europei: liberi dal traffico opprimente mediante un buon funzionamento del servizio pubblico accessibile a tutti», sottolinea un terzo, abitante al Vivaro.

b.b.

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