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La Conferenza dei servizi dice sì all’impianto a biogas

La Conferenza dei servizi della Provincia ha detto “sì” alla realizzazione dell’impianto a biogas della Biovis srl. Nella riunione di mercoledì 6 giugno, presieduta da Marco Fino, che ha dato parere favorevole alla realizzazione dell’impianto, sono state anche decise alcune prescrizioni, come la cessione del calore alle vicine serre ortofrutticole, l’essiccazione del digestato (ovvero dei residui della lavorazione) e la copertura adeguata dello stoccaggio, alle quali i proponenti l’impianto dovranno attenersi.

A partire dalle 9 della stessa mattinata, un gruppo di manifestanti – coordinato dai rappresentanti dei comitati del “no” costituiti dagli impresari e dai residenti della zona limitrofa alla ex cava di località Monte Capriolo – ha sfilato in corteo da piazza Galimberti a piazza Europa, munito di striscioni e di cartelli. Davanti a loro un carro che portava un bidone per i liquami, ricoperto di fotografie di deiezioni animali, a simboleggiare il disagio che verrà creato dal trasferimento di questi liquami dalle stalle di produzione allo stesso impianto.

Restano comunque le forti perplessità da parte dell’Arpa (l’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente) sulla localizzazione dell’impianto lontano dagli allevamenti che influirà sulla viabilità della zona. Così come è stata ribadita dai sindaci Claudio Bogetti e Bruna Sibille (Cherasco e Bra) la contrarietà al sito scelto per l’impianto. L’imprenditore Giancarlo Scarzello: «Prendiamo atto di questa decisione. L’aver perso una battaglia non significa aver perso la guerra. Adesso analizzeremo attentamente il provvedimento autorizzativo e studieremo le strade da intraprendere per continuare la nostra protesta. Faremo tutto ciò che la legge ci consente affinché questo impianto non venga realizzato».

Soddisfatto Lorenzo Cerrino, amministratore della Biovis, che commenta: «L’impianto sarà pronto tra quattro o cinque mesi; è nostra intenzione aprirlo a chiunque voglia vedere da vicino come lavoriamo, per poter constatare di persona che non ha assolutamente quell’impatto negativo sull’ambiente come è stato detto in questi mesi. È un impianto tecnologicamente avanzato, abbiamo prestato attenzione a tutte le osservazioni che ci sono state presentate dai vari enti e portato le migliorie volte a rassicurare su un positivo bilancio ambientale. La conferenza ci ha dato ragione». Al termine della conferenza il presidente Fino ha auspicato una possibile «sinergia tra i proponenti e i Comuni interessati. È già successo che Amministrazioni contrarie in un primo momento, poi, vedendo i risultati degli impianti, cambiassero idea».

Non sono d’accordo con Fino i sindaci Bogetti e Sibille, che in un comunicato congiunto, sostengono: «Le nostre valutazioni circa l’inadeguatezza del sito rimangono inalterate, pur in presenza della disponibilità di soluzioni alternative, prospettate dalle nostre due amministrazioni ai proponenti. Questo in ragione delle problematiche connesse con la lontananza dai luoghi di produzione dei liquami rispetto all’impianto digestore, che aggraverà situazioni di viabilità e comporterà implicazioni legate alla sostenibilità ambientale e alla salubrità dei luoghi».

Valter Manzone

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