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La giostra delle dimissioni

In Consiglio comunale cinque consiglieri di opposizione non accettano di rimpiazzare Isabella Valletti

DOGLIANI Anche per Dogliani è arrivata l’ora dell’Imu, ufficializzata nell’ultimo Consiglio comunale con voto unanime. Un lavoro di mesi, con la Consulta delle attività produttive per concordare l’applicazione e attutire l’impatto del nuovo balzello sulle tasche dei doglianesi. Dalle file della maggioranza e della minoranza sorge unanime una constatazione: con l’Imu il Comune si trasforma in una specie di “gabelliere per conto terzi”, visto che del gettito previsto, poco meno della metà finirà allo Stato e il Comune incasserà di meno della vecchia Ici. Ecco i numeri: dall’Ici 2011 arrivavano all’erario comunale 1 milione e 141 mila euro; la previsione dell’Imu 2012 è di 1 milione e 115 mila euro; di questi, ben 770 mila andranno allo Stato. «Il nuovo tributo, pur chiamandosi imposta municipale, è in realtà un mezzo per ripianare parte dei debiti dello Stato. L’Amministrazione comunale, dopo attente analisi e valutazioni, ha scelto comunque di non gravare sulle prime case che saranno soggette ad aliquota base, inferiore all’Ici sulla prima casa, con la conseguenza che la maggior parte dei cittadini doglianesi pagherà di meno rispetto a prima», ha commentato il sindaco, Nicola Chionetti. In sostanza, l’aliquota è stata mantenuta allo 0,40% sulla prima casa e allo 0,76% per negozi, uffici, artigianato e fabbricati agricoli. Per contro, si è scelto di insistere sulle seconde case, con l’aliquota dello 0,85%, e applicare quella massima dell’1,06% agli edifici di proprietà delle banche.

Sempre in tema di numeri, il Consiglio ha anche approvato il bilancio previsionale, che pareggia a 7 milioni e 160 mila euro. L’impegno dichiarato per affrontare il momento critico è nel segno della razionalizzazione delle spese per mantenere i servizi esistenti e garantire gli interventi essenziali, come la manutenzione della viabilità ordinaria, mentre molte opere in previsione saranno sostenute con contributi provinciali e regionali.
Un appunto particolare è stato dedicato al turismo e alle manifestazioni, con un chiarimento sul grande appuntamento del Festival della tv e dei nuovi media. «La manifestazione è costata 80 mila euro, di cui 73 mila coperti da enti e fondazioni; quanto messo dal Comune sarà comunque sottratto ai contributi destinati a Dogliani eventi. È stata un’eccezionale vetrina per Dogliani, che merita di essere replicata in futuro, con vantaggi sulla ricettività sia nell’immediato che nel breve termine, come dimostra l’aumento di presenze per la successiva “Fiera della ciliegia”», ha spiegato il Sindaco.

Il piatto amaro dei conti è stato anticipato dalla curiosa “giostra” seguita alla surroga della consigliera dimissionaria Isabella Valletti. In aula erano presenti i sei candidati che la seguivano nella lista delle preferenze ricevute alle elezioni 2009: Paola Marengo, Roberta Bealessio, Pierino Diano, Angela Rolfo, Ivan Terreno e Guido Rinero. Ma, uno dopo l’altro anche i primi cinque hanno rassegnato seduta stante le dimissioni; una sceneggiata che si ferma solo perché al posto di Rinero, per portare a compimento l’escalation, avrebbe dovuto esserci Alessandro Devalle in ragione dell’età. Il finale della storia è quindi rimandato alla prossima puntata. Intanto la minoranza, rimane sotto di un’unità. Poco convincono le parole del capogruppo di opposizione, Ettore Ponzo, che ribadisce: «Non c’è frattura all’interno della lista civica. L’unica dimissione chiaramente in questo senso è stata quella di Lorenzo Raimondi. Negli altri casi c’è solo una visione diversa sull’effettivo ruolo che si può svolgere all’interno di questo Consiglio. La maggioranza dovrebbe interrogarsi sugli aggiustamenti da apportare per rendere la partecipazione più stimolante».

Non c’è bisogno di strumentalizzazioni per capire che una parte della minoranza ha accettato la sconfitta e porta avanti con senso di responsabilità la rappresentanza di chi l’ha votata mentre un’altra si chiama fuori e neanche prova a starci, in Consiglio.

Miranda Ciravegna

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