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La maledizione del debito

Debito pubblico: la disperazione degli italiani

Ieri si chiedevano prestiti per acquistare casa, automobile, pagare il matrimonio o un sogno. Oggi è un indebitamento “regressivo”, con l’obiettivo di tenere insieme i pezzi di un’esistenza. Il numero di persone che chiede euro alle banche per fronteggiare bisogni basilari è in costante incremento, dice un sondaggio della scorsa settimana di Supermoney (portale di confronto on line su prodotti e servizi finanziari) effettuato tra ottobre 2011 e aprile 2012.

Le richieste di consolidamento (il credito richiesto per coprire debiti) nel primo trimestre 2012 hanno conosciuto un aumento record (+241 per cento) rispetto all’ultimo trimestre 2011. Le domande di prestiti per liquidità – utili ad arrivare a fine mese tra spesa, bollette e conti da pagare – hanno registrato un +196 per cento. Nello stesso periodo sono cadute sia le domande di credito per beni durevoli – auto, moto e ristrutturazioni (-40,9 per cento) – sia le richieste per finalità “non indispensabili” (cerimonie e regali, viaggi, salute e bellezza), che hanno perso il 42,1 per cento.

Il vero specchio della realtà è fornito dai dati sull’importo e sulla durata dei prestiti richiesti, entrambi in crescita. Nel primo trimestre 2012 la cifra media richiesta era pari a 16.315 euro (+6,44 per cento rispetto agli ultimi tre mesi 2011), mentre ad aprile si attestava a 17.383 euro, segnando un ulteriore +6,55 per cento. Chi chiede prestiti per pagare i debiti già contratti punta più in alto: la cifra media ammonta a 27.112 euro.

Secondo Supermoney la maggior parte delle domande di prestito (il 74,2 per cento nel primo trimestre 2012) proviene da lavoratori a tempo indeterminato. Dimostrando stabilità, le banche sono più accondiscendenti nelle concessioni di credito. In progressiva ritirata, invece, sembrano i precari e gli autonomi (7,2 per cento, contro l’11,7 del trimestre precedente). Inoltre, il rapporto tra i finanziamenti concessi e il numero di richieste negli ultimi mesi si è contratto dall’8 per cento (luglio-settembre 2011) al 6 (primo trimestre 2012).

Come ha spiegato il sindaco di Alba, Maurizio Marello, «sebbene non disponiamo di dati, è evidente che l’indebitamento sia in incremento. Sempre più gente fatica ad arrivare a fine mese. Non dobbiamo escludere che le persone, anche a fronte della riluttanza da parte delle banche a concedere prestiti, possa rivolgersi a usurai o entrare in meccanismi debitori a rischio». Alcuni istituti di credito cittadini, contattati in proposito, non rilasciano dichiarazioni.

Matteo Viberti

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