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Deve riemergere la forza dimostrata contro l’Acna!

L'ex stabilimento Acna a Cengio

CORTEMILIA La presentazione del libro “Bormida”, di Patricia Dao, a metà agosto in piazza Oscar Molinari, ha permesso di fare il punto su un dopo-Acna ancora in gran parte da scrivere. All’incontro, oltre all’autrice (valbormidese di adozione negli anni caldi della lotta contro l’inquinamento causato dall’azienda di Cengio) erano presenti il presidente di Valbormida viva Ilvo Barbiero e gli studiosi Renato Galliano e Alberto Magnaghi, da anni impegnati nel delineare piani di sviluppo per la zona.

Si è parlato soprattutto del Contratto di fiume, avviato non senza fatica dalla Regione Piemonte e con un coinvolgimento piuttosto “laborioso” della parte ligure. Dalle analisi di Magnaghi e Galliano è emerso che, in fondo, il progetto non si discosta molto da quanto era stato ipotizzato in un convegno dell’ormai lontano 1988 a Cortemilia.

«Sui piani di sviluppo della Valle Bormida esiste molta letteratura. Il Contratto di fiume rappresenta un’opportunità importante. Occorre però ribadire la centralità dell’alta Valle perché la situazione di Saliceto è diversa da quella di Alessandria. Inoltre, resta il problema della diversa posizione tra le due Regioni. È una questione da superare ed è indispensabile la concertazione e capire quale sarà la governance del Contratto », ha sottolineato Galliano, aggiungendo: «È anche necessario capire da dove arriveranno i soldi. Il risarcimento per il danno ambientale è la fonte più facile a cui accedere. Non si devono però confondere i fondi per il danno ambientale con quelli per la bonifica ».

«La Valle ha vinto una battaglia, ma non ancora la guerra », ha aggiunto Magnaghi. «L’Acna era un caso estremo: la chiusura ha portato a un calo di attenzione e ciò ostacola i piani di rinascita. Nel “Progetto fiume” del 1998, che prevedeva la riqualificazione fluviale da Saliceto ad Acqui, c’erano i progetti esecutivi e i fondi ministeriali. Cosa è stato fatto? Ben poco. Dovrebbe riemergere la forza dimostrata dalla Valle contro l’Acna per fare pressione sulle istituzioni, altrimenti i fondi andranno ad Alessandria».

 Corrado Olocco

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