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Dal Roero l’energia per Alcoa?

SOMMARIVA PERNO Potrebbe passare da Sommariva Perno la soluzione per salvare l’Alcoa dalla chiusura. Massimo Ippolito, fondatore della Kitegen research di Chieri, titolare di brevetti per lo sfruttamento dell’energia eolica d’alta quota, che lavora in partnership con la sommarivese Varco, nata dalla Rore di Michele Comino, ha inviato un’offerta per l’acquisizione dell’impianto di Portovesme al ministro per lo sviluppo economico, Corrado Passera, e al presidente del Consiglio Mario Monti. Per alimentare la più energivora delle produzioni, quella dell’alluminio primario, Ippolito vuole usare l’energia eolica. Ma non quella delle “classiche” pale a vento. Per risollevare le sorti di Alcoa e tagliarne i costi energetici, Ippolito vuole usare 200 Kitegen, gli “aquiloni” che ha costruito e messo a punto a Sommariva Perno. L’ingegnere spiega: «Vorremmo costruire una centrale da 300 mega Watt accanto allo stabilimento e finanziare parte del progetto con la vendita dei certificati verdi. Alcuni proprietari di terreni vicini ad Alcoa, ce li hanno offerti, chiedendo di associarsi al progetto. Altre risorse arriverebbero dai fondi per l’innovazione tecnologica dell’Unione europea: 1,3 miliardi di euro disponibili per questo tipo di investimenti. Ieri, lunedì 17 settembre, ho illustrato al governatore della Sardegna Ugo Cappellacci il mio progetto».

La tecnologia Kitegen, profili alari che trasformano l’energia eolica d’alta quota in elettricità, trasmettendo la forza generata a una serie di alternatori a terra è in sperimentazione a Cascina del mago. Il prototipo è visibile e la settimana scorsa sono state effettuate prove di volo. «La nostra macchina», spiega Comino, «è in grado di far volare oltre gli ottocento metri una speciale vela e può produrre circa 3 megawatt. Proprio la complessità della progettazione e la difficoltà di finanziare un progetto così articolato e costoso ha fatto slittare di qualche mese l’avvio di produzione di energia, ma contiamo di far “decollare” al più presto l’impianto». Ippolito prosegue: «Alcoa è l’azienda che consuma più energia elettrica in Italia; le agevolazioni di cui ha goduto sono costate allo Stato oltre un miliardo di euro; un miliardo e mezzo di euro è quanto gli italiani dovrebbero “pagare” i 15 anni di attività promessi. Il nostro piano industriale ha tra i punti di forza la rinuncia ad aiuti di Stato, sanzionabili, a favore di quelli europei per l’innovazione tecnologica, non sanzionabili. La centrale di Kitegen costerà 50 milioni di euro per l’avvio, una tantum, e ridurrà anche le emissioni di Co2. L’energia eolica di alta quota è paragonabile a riserve petrolifere vergini di due Arabie Saudite (e ha il vantaggio di non esaurirsi): i venti sono più stabili e intensi, i costi più contenuti rispetto all’eolico tradizionale, perché al posto di enormi e pesanti torri di ferro si fanno volare leggeri aquiloni ».

Un risultato positivo della contrattazione, oltre a salvare centinaia di posti di lavoro in Sardegna, rappresenterebbe per il Roero una grande opportunità, visto che sarà la ditta sommarivese a seguire costruzione, vendita e installazione dei Kitegen che, potrebbero trovare nell’affare Alcoa una vetrina di scala mondiale e creare molti nuovi posti di lavoro nella sinistra Tanaro.

fu.lo. e v.p.

L’INCONTRO Cappellacci: confronto e impegno

Il governatore della Regione Sardegna, Ugo Cappellacci, (foto) ha incontrato alle 18 di ieri, lunedì 17 settembre, il progettista di Kitegen, Massimo Ippolito. Insieme a Cappellacci, alcuni tecnici della Regione e i vertici di Alcoa, l’azienda produttrice di alluminio, al centro della cronaca nazionale per il suo stato di crisi e le manifestazioni dei suoi dipendenti, per la quale Kitegen research ha presentato un’offerta e un piano industriale di risanamento. Intervistato da Gazzetta prima dell’incontro, il Presidente sardo ha sottolineato la necessità di «affrontare con il massimo impegno – si faccia anche l’impossibile – il presente, cercando di guardare sempre al futuro. Stiamo difendendo il settore dell’alluminio », ha dichiarato il Governatore, «che tutti gli esperti definiscono strategico per la politica industriale di un Paese. Con questo spirito ci stiamo confrontando con tutti i possibili acquirenti ed è lo stesso atteggiamento che terremo con i rappresentanti della Kitegen».

v.p.

IL SINDACATO Bentivogli: «Verificare la fattibilità»

Marco Bentivogli, segretario nazionale della Fim Cisl, segue molto da vicino la vicenda Alcoa e le difficoltà in cui versano i lavoratori. Al vertice di ieri nella sede della Regione Sardegna non era presente. All’incontro “conoscitivo” a porte chiuse non erano ammessi esponenti di sigle sindacali. Intervistato da Gazzetta sulla proposta di Kitegen research e sulla tecnologia innovativa che si vorrebbe adottare è stato prudente: «La situazione qui è gravissima e, in primo luogo, riteniamo si debba verificare l’effettiva fattibilità del progetto. Inoltre occorre vigilare che i finanziamenti a cui aspira la ditta piemontese non siano sanzionabili dalla Comunità europea». Bentivogli, che nei giorni scorsi aveva richiesto l’intervento immediato del Governo per sbloccare il fermo dell’approviggionamento delle materie prime e riattivare tutte le celle dell’impianto, non è ottimista circa i tempi di risoluzione del caso Alcoa. «Si stanno valutando tutte le offerte pervenute. Ne abbiamo viste di ogni genere – dai finti cinesi ai progetti davvero troppo fantasiosi – quindi non sappiamo se il progetto roerino sarà preso in considerazione. Non sono un esperto di tecnologie rinnovabili, ma, se sarà considerato realizzabile, certo non avrò preclusioni ».

v.p.

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