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Tasse, tribunali, gioco d’azzardo: restano i paradossi

Il periodo delle ferie non è servito a frenare la serie di provvedimenti scellerati che il governo Monti sta portando avanti senza curarsi delle reali esigenze dei cittadini. A farne maggiormente le spese sono – guarda caso – principalmente le regioni del Nord dove si produce, da oltre 150 anni si paga, e che in cambio si vedono tolti i servizi.

Un esempio è la soppressione del Tribunale di Alba. Fermo restando che la razionalizzazione delle spese non solo è auspicabile ma doverosa, qualcuno dovrebbe spiegarci perché anche in questo frangente vengono privilegiate le regioni del Sud (a Napoli è stata addirittura aggiunta una Procura), mentre le esigenze territoriali ed il carico di lavoro della Granda e del Piemonte sono stati ignorati totalmente. In particolare dovrebbero spiegarcelo quei parlamentari che battono il nostro territorio dichiarandosi contrari alla soppressione del Tribunale, ma che a Roma sostengono il Governo e le sue scelte. E se l’alibi del mantenimento di inutili tribunali al Sud è la presenza della mafia, purtroppo anche il Nord non è esente dal problema.

Mi viene da dire che la secessione la sta facendo questo Governo e chi lo sostiene, dividendo in due il Paese ma a vantaggio dei soliti noti, discriminando la parte di popolazione che rappresentava l’unico traino economico della penisola e che oggi non riesce più a mantenere né le zavorre né se stessa.

A fianco di tali palesi ingiustizie, troviamo altre iniziative che servono solo a gettare fumo negli occhi. L’ultima trovata è il decreto sanità sul gioco d’azzardo, che nelle intenzioni dichiarate avrebbe l’utilità di legiferare sui costi sociali, economici e psicologici dovuti alla sua diffusione incontrollata, nonché di inserirlo come patologia nei “Livelli essenziali di assistenza” (Lea).

Invece di usare le mani per applaudire, dovremmo mettercele in tasca per controllare quanto abbiamo nel portafoglio: scopriremmo allora che non è prevista una copertura finanziaria per l’inserimento del gioco d’azzardo patologico nei Lea.

Mettendo la mano in tasca potrebbe anche capitarci di scoprire che dal nostro telefonino sarà possibile a breve piazzare scommesse e che – sorpresa! – dal 3 dicembre, grazie all’iniziativa e beneplacito di questo Governo, saranno disponibili su cellulare anche slot-machine virtuali e affini, tanto per potersi mangiare lo stipendio comodamente dal divano di casa o alla fermata del bus.

Però la banda di Monti si fa bella mettendo un limite di distanza dei videopoker da scuole, chiese, ospedali.

Un bell’applauso, ora sì, per la faccia tosta.

Federico Gregorio, consigliere regionale della Lega nord

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