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Comunità montana: molte incognite

Il mulino di Feisoglio

BOSSOLASCO L’approvazione della legge regionale sugli enti locali ha lasciato sul tavolo degli amministratori della Comunità montana una serie di questioni destinate a tenere banco nei prossimi mesi. Sul piano formale il primo passo sarà la definizione (entro tre mesi) delle convenzioni tra Comuni per la gestione di alcuni servizi. Poi, la parola passerà al commissario, che avrà tremesi per stilare un progetto di liquidazione e sei per attuarlo. In pratica, per la chiusura dell’ente si dovrà attendere il 2013.

Il problema più scottante è quello della ricollocazione del personale (14 addetti). La legge prevede incentivi per i Comuni che assumeranno gli ex dipendenti degli enti montani, main un territorio con paesi molto piccoli come quello dell’alta Langa non sarà facile trovare spazi.

C’è poi la questione della vendita degli immobili, approvata dal Consiglio dell’ente un paio di settimane fa. La scelta è stata di dare la priorità di acquisto ai paesi membri dell’ente montano,madalle informazioni raccolte tra alcuni amministratori locali, sembra difficile che Comuni dai bilanci ridotti all’osso possano avventurarsi in operazioni immobiliari che, specie in alcuni casi, presentano parecchie incognite. Se i fabbricati non saranno venduti ai Comuni, sarà il commissario a farlo, attraverso aste pubbliche.

Il museo della pietra di Gorzegno

Tra gli immobili in vendita il caso più eclatante è senza dubbio quello del Museo della pietra di Gorzegno, costato (scriveva Gazzetta d’Alba nel 2007) oltre 772 mila euro e mai aperto al pubblico. L’edificio (realizzato dall’allora “Langa delle Valli”) è una sorta di scatola vuota, con esterni da rifinire e senza arredi. Il sindaco Piero Montanaro ipotizza che serviranno ancora migliaia di euro per completarlo e renderlo fruibile. «È un fabbricato difficile da usare. Potrebbe interessarci se avessimo bisogno di un Municipio nuovo,mail palazzo comunale l’abbiamo ristrutturato da poco», spiega Montanaro.

Incerto anche il destino di due strutture turistiche completate e funzionanti come il Pavaglione di fenogliana memoria a San Bovo di Castino e Cascina Crocetta a Castelletto Uzzone. Il sindaco di Castino Josè Martino afferma di non avere ancora preso decisioni, così come la sua collega di castelletto Annamaria Molinari, che sottolinea la poca disponibilità finanziaria da parte dei Comuni. In compenso, pare che per il Pavaglione si sia già fatto avanti qualche privato, che dovrà però aspettare l’eventuale asta pubblica per riprovarci.

Il mulino di Feisoglio

Tra i beni in vendita c’è il suggestivo mulino di Feisoglio, a pochi metri dal Belbo, acquistato per 16 mila euro dalla Comunità montana nel 2007 e ripulito lo stesso anno dal fango dell’alluvione. «Non abbiamo ancora affrontato l’argomento in Giunta, ma l’acquisto sembra difficile», precisa il sindaco Gianpaolo Fenoglio. «La struttura è da finire e i fondi a disposizione dei Comuni sono pochi».

In vendita ci sono anche le strutture socio-assistenziali di Monesiglio e Niella Belbo. Afferma il sindaco di Niella GermanoGiacosa: «Quella del nostro paese è una delle opere più importanti realizzate dalla Comunità montana in campo sociale e svolge un ruolo fondamentale per il territorio. Stiamo riflettendo sul da farsi e ne parleremo in Consiglio comunale. Aspettiamo una richiesta scritta per valutare l’operazione».

Ma ci sono anche altre questioni da chiarire per il “dopo- Comunità montana”. Ad esempio, l’estinzione dei mutui a carico dell’ente o alcune spese di gestione, come quella per l’ex discarica della Bossola a Murazzano, che costa tuttora all’ente montano alcune migliaia di euro all’anno.

Corrado Olocco

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