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Il direttore risponde (16 ottobre)

Ad Alba una ricchissima offerta di mostre di alto livello

Gentile Direttore, un elevato numero di turisti, italiani e stranieri, frequenta le diverse mostre che Alba ha la fortuna di avere in questo periodo. Attraverso il suo giornale vorrei ricordare ai cittadini di Alba, Bra, Langhe e Roero che c’è l’opportunità di visitarle anche durante la settimana, di pomeriggio, fuori dall’affollamento della Fiera. Gli orari, gli indirizzi, le descrizioni sono sullo speciale di Gazzetta, sul sito della Fiera del tartufo, sull’app “iTartufo”. Vorrei solo sottolineare che la mostra Cinema&Tartufo, curata da Giordano Berti e allestita dall’arch. Capellino al palazzo delle mostre e dei congressi, è basata su una ricerca originale e un allestimento multimediale; che la mostra Il tempo del vigneto di Enzo Massa, allestita dall’arch. Manassero in San Domenico, non presenta solo delle belle foto di paesaggio, ma tanti particolari, un racconto sulle fasi vegetative e sui lavori della vite, sulla religiosità popolare, sui volti delle persone. Le interessanti opere di importanti artisti americans nel coro della Maddalena sono anche un’occasione per vedere o rivedere il coro della chiesa (e la cupola!). Il capolavoro del Tiziano sul martirio di San Lorenzo presso la Banca d’Alba è da non perdere: vengono anche spiegate le tecniche di pittura e di restauro. La mostra sui Tesori del Tanaro presso il Museo civico è affascinante, ci fa fare un tuffo in un passato lontano, quando clima e animali della nostra zona era completamente diversi. In San Giuseppe c’è la mostra fotografica Il vino… come eravamo; al palazzo delle mostre i medio-rilievi di Leonardo G. Zago in iuta e gesso dedicati alla ricerca del tartufo; presso la galleria Galeasso la pittura iperrealista di Nino Parola. E altro ancora… In attesa della mostra antologica di Carlo Carrà presso la fondazione Ferrero da fine ottobre!

Antonio Degiacomi, presidente dell’Ente fiera

Ho scelto questa lettera per metterla in evidenza. Ho sempre pensato, infatti, che la Fiera del tartufo non si possa limitare all’aspetto enogastronomico, il quale resta fondamentale per l’attrattiva che esercita sui visitatori, insieme alle manifestazioni che rievocano la storia della nostra città e del suo territorio: il Palio degli asini, la sfilata storica, gli spettacoli degli sbandieratori, ecc. Ma l’aspetto culturale, nel senso di artistico e letterario, credo sia altrettanto importante. Perché l’essere umano ha bisogno di coltivare anche la sua dimensione spirituale, attraverso l’incontro con la bellezza, la fantasia, la creatività. «La bellezza ci salverà», ha scritto Dostoevskij. Essa infatti può essere il preludio all’incontro con Dio. Mi fa dunque piacere la segnalazione che il presidente Degiacomi fa delle numerose mostre, davvero per tutti i gusti, che si possono visitare in questo periodo di Fiera. Occasioni da non perdere per comprendere la dimensione culturale propria anche dei prodotti dell’enogastronomia, tartufo e vini in primis: non servono solo a riempire lo stomaco ma offrono una gamma di sensazioni che rappresenta l’incontro tra la natura e la creatività umana. Non è un caso che anche nel libro che Gazzetta dà in omaggio quest’anno ai suoi abbonati ci sia in copertina un’opera del grande artista Pinot Gallizio. Il volume Tartufo: Fiera internazionale del Bianco d’Alba, scritto da Giulio Parusso con un contributo di Alberto Cirio, sarà presentato, come sapete, venerdì prossimo alle ore 21 al Teatro sociale. E non a caso interverrà Arturo Brachetti, ancora un artista, il quale sa incantare grandi e piccoli con i suoi spettacoli. Anch’egli ci ricorda come la bellezza, nelle sue varie manifestazioni, è ciò a cui aspira l’inquieto cuore umano. Segno della bellezza «tanto antica e tanto nuova » che sant’Agostino riconosce come oggetto del suo amore dopo la conversione: la bellezza di Dio.

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