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Uva di ottima qualità di rara ricchezza fenolica

VENDEMMIA “The end” anche per la vendemmia 2012. La raccolta dei nebbioli è quasi conclusa. Un’uva di ottima qualità, di rara ricchezza fenolica, secondo ripetuti controlli effettuati da un pool di enti, coordinati da Enocontrol e Consorzio del Barolo. Sentiamo il direttore Franco Alessandria: «Il picco degli antociani è giunto su valori medi di 500 mgr/lt (a ph 1), mentre il massimo dei tannini estraibili dai vinaccioli è di pochi giorni fa. I dati, stando ai vecchi indici di Glories, si aggirano sui 60 mp». Valori che non hanno bisogno di commenti.

Oltre tutto l’acidità è a buoni livelli e con poco malico, il ph è sui 3,2-3,3, valori ottimali per una buona fermentazione. Il grado zuccherino è alto, in molti casi sfiora e supera i 14 gradi complessivi.

Il 2012 è sicuramente un’annata ove la cantina può e deve valorizzare, con adeguate pratiche enologiche, la tipicità del vitigno e l’identità del terroir di provenienza. In particolare mi riferisco a un’attenta gestione della fermentazione, razionali dosaggi di ossigeno e apa, macerazioni post fermentative a freddo prolungate nel tempo, per consentire la massima estrazione di fenoli.

L’enologo Piero Giachino, della Cantina sociale di Vezza, conferma: «Sono due giorni che ritiriamo i nebbioli. Conferenti e tecnici sono del tutto soddisfatti: carichi assolutamente sani, con babo sui 20,5 (13,5 di complessivo), buoni i valori di acidità e di colore. Con un ciclo di adeguati rimontaggi, che investono l’intero cappello di vinaccia, otterremo sicuramente un vino molto profumato e con tonalità coloranti di alto livello». Scarsamente utile a mio avviso in questa vendemmia l’utilizzo degli enzimi e dei vari tannini commerciali. Oltre tutto, salvo rari casi, legano gli antociani per nulla. Registro, in senso del tutto positivo, il ritorno, in molte cantine, della cosiddetta “steccatura dei mosti”, ovvero la pratica di antica memoria della vinificazione “a cappello sommerso”. Chi, in tempi non sospetti, ha sostenuto con vigore questa pratica, non può che rallegrarsene.

Nel frattempo i mosti di Barbera completano la fermentazione, sviluppando un colore invidiabile, mentre in molte cantine dell’albese l’utile pratica del batonage (sollevamento periodico delle fecce fini), permetterà a molti vini bianchi, Chardonnay in primis, di conservarsi nel medio-lungo periodo.

Uno slogan condiviso da molti tecnici recita: “Bianchi molto profumati, rossi molto strutturati ed equilibrati”. Ecco, in sintesi la vendemmia 2012. Senz’altro una poesia di Mario Sandri, enologo, viticoltore e poeta rende meglio il concetto.

Lorenzo Tablino

La vendemmia in versi

Remoto sorso
in vita aurea.
Lacrima
d’un cielo melodico.
Acini in sinfonia
per il palcoscenico
di Enotria.
Incommensurabile
natura
a balia del vino.

Mario Sandri

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