Dieci anni da incorniciare

BALDISSERO Un anno “da incorniciare”. Questo è stato il 2012 per il sodalizio baldisserese Vivere in collina, che il 24 novembre festeggia il decennale di fondazione. «Insieme», dice la presidente Cinzia Galvagno, «abbiamo tagliato traguardi significativi nel recupero delle tradizioni locali, nei settori sportivo e culturale e nelle proposte per i giovani». Nata del 2002, in continuità con la Pro Baldissero, da un’idea di Gianluca Soletti, Enrico Airale, Eliana Coraglia, Mauro Careglio, Emanuele Coraglia e Daniele Ferrero, oggi Vivere in collina è diventata punto di riferimento sotto i profili culturale e aggregativo. A coordinare le tante iniziative un direttivo molto affiatato che cura le diverse “anime” dell’associazione: Umberto e Gianluca Soletti seguono la parte editoriale, Maurizio ed Eliana Coraglia la logistica, Emanuele Coraglia la segreteria e Giuseppina Coraglia la tesoreria. Lungo e dettagliato il resoconto delle iniziative che chiudono l’anno sociale: dalla partecipazione alla festa finale del Cantè j’euv alla passeggiata Da termo a termo, divenuta ormai “un classico” per riscoprire angoli remoti del territorio. In primo piano anche lo sport con la gara ciclistica Gino Maletto e Luciano Cane, giunta alla terza edizione e il 25° memorial Enrico Mollo, appuntamenti di assoluto rilievo nel panorama ciclistico giovanile. Da aggiungere, le tante escursioni e un ricco programma editoriale, forte dei Quaderni, pubblicazioni dedicate alla storia e alla tradizione baldisserese, e del trimestrale La colonna, che, dal 1984, propone riflessioni sulle iniziative e la realtà locale, e fiero di molti volumi: da quello dedicato a Enrico Mollo, a quello sui 500 anni della chiesetta campestre della Madonna delle Grazie, fino al libro in memoria di don Luigi Gallina, parroco dal ’53 al ’71, figura di riferimento nei difficili anni del dopoguerra.

Vivere in collina ha tra le sue finalità il recupero della memoria e in questa direzione si concentrano interessanti idee. Come quella di realizzare un cippo a ricordo dei tanti vaché, i bambini “mandati a servizio” che agli inizi del secolo scorso costituirono un fenomeno sociale. Storie di ordinaria povertà che saranno narrate nel Quaderno in lavorazione. Altra novità sarà l’introduzione, nel calendario 2013, della Vija contadina con la riscoperta di ricette della tradizione. «Il nostro», commenta Galvagno, «è un gruppo fatto di persone che contribuiscono alla vita sociale del sodalizio. Tutti i soci, che sono oltre 100, partecipano alle iniziative». «Cerchiamo di fare qualcosa di importante per il paese», aggiunge Umberto Soletti, «non dimenticando la nostra storia, le tradizioni e la memoria di quanti ci hanno preceduto. Il tutto a titolo gratuito, senza aiuti né contributi».

«Noi pensiamo», conclude Maurizio Coraglia, «che Baldissero non sia solo un “mucchio di case”,mache dentro ci siano persone, storie da raccontare. Crediamo nell’associazionismo, nel volontariato come motore sociale per la comunità, pronto a sopperire a molte delle mancanze o inefficienze delle istituzioni». La cena sociale è stata in passato anche l’occasione per l’iscrizione di chi si è particolarmente distinto per l’impegno o attività sociali nell’albo d’onore. Tra i nomi che vi si contano, Elvira Cortassa, maestra ricordata e amata da intere generazioni di studenti, Sandro Bertolino, animatore della Pro loco negli anni ’60, e Vincenzo Maletto, macellaio del paese.

fu.lo.

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