I 64 anni d’impegno Avis

Flavio Zunino premia il donatore Marco Agosto

ASSOCIAZIONI L’Avis è l’associazione che sin dal dopoguerra si spende per la donazione del sangue. Alba è diventata con il tempo un’eccellenza in questo ramo della solidarietà. Ne abbiamo parlato con Flavio Zunino, da 15 anni presidente della sezione albese.

Quando nasce l’Avis?

«L’Avis di Alba nasce nel 1949. Col tempo, l’associazione si è radicata sul territorio fino a raggiungere 18 centri operativi sui 26 paesi di Langhe e Roero. Siamo a circa 5.000 iscritti, ma 2.600 di noi donano con regolarità almeno una volta all’anno».

Qual è il compito dell’Avis?

«Il nostro compito è propagandare, sensibilizzare e raccogliere le donazioni di sangue. Siamo tutti volontari, nessuno percepisce compensi. È solo la passione che ci muove e dispiace che a volte la gente pensi che sotto tutto questo ci siano interessi di tipo economico. Speriamo che con il tempo, oltre a crescere con le donazioni, di affinare la sensibilità della cittadinanza nei confronti del volontariato in generale».

Com’è diventato un donatore?

«Sono quasi quarant’anni che dono il sangue, ma a 1920 anni non ci pensavo. Sono salito su un’autoemoteca a Sinio nel marzo del ’73 dopo alcuni problemi di salute di mio padre. Fortunatamente posso continuare ancora a donare e non mi sono ancora stufato, anzi; dopo ci sono cose che stupiscono ancora».

Che cosa serve per poter donare?

«Per partecipare basta essere in buona salute. Chi viene qui la prima volta compila un questionario e fa una visita medica in cui sono accertate le buone condizioni necessarie. Si può donare dai 18 ai 65 anni, ma la prima donazione va effettuata prima dei 55. Il sangue viene portato al Centro trasfusionale di Torino che poi lo distribuisce alle varie “antenne”. La donazione pesa in media 4 etti e mezzo di sangue con possibilità di fare anche la plasmaferesi (la parte liquida del sangue). Gli uomini possono donare quattro volte all’anno, le donne due».

Quali servizi fornite ai donatori?

«Ai donatori oltre a un’analisi del sangue, forniamo la possibilità di fare un elettrocardiogramma il secondo lunedì alla sera. Da due anni riusciamo anche a fare l’esame del Psa, per la diagnosi del cancro alla prostata quando c’è la donazione. Il donatore è sempre controllato e questa è una prevenzione importantissima».

Flavio Zunino premia il donatore Marco Agosto

A che punto è il progetto della nuova sede?

«Dopo molte difficoltà iniziali, i lavori sono partiti a pieno regime e si prevede termineranno a fine 2013. L’immobile sarà in via Margherita di Savoia; al momento sono state ultimate le fondamenta. Sarà più spaziosa e comoda di quella attuale. Qui, soprattutto nei giorni in cui si può donare, passano almeno 50 persone che hanno spesso difficoltà di parcheggio. La nuova sede è un sogno che si avvera».

Alessandro Costa

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