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Le primarie sono un buon strumento quando sono vere

Egregio Direttore, leggiamo sul vostro giornale diversi interventi di politici locali sulle primarie del centrosinistra, chiediamo un piccolo spazio per esporre la nostra opinione e il perché non voteremo per nessun candidato. Le primarie sono un buon strumento di partecipazione quando sono vere, abbiamo partecipato con convinzione a quelle che videro vincente Gigi Garelli. Purtroppo quel successo fu schiacciato da interessi e poteri forti che contano più dei cittadini. Il dramma, o come direbbe Marx, la farsa, è che in queste nuove primarie si stanno riciclando tutta una serie di personaggi (in cerca d’autore?) che tradirono il responso popolare dello scorso anno.

Certo che ci si può sempre ravvedere, grazie anche ad una generica carta d’intenti elaborata da Pd-Sel-Psi, che consente a chiunque di mettersi in campo, scivolando verso una sorta di regolamento di conti che vede soprattutto le diverse anime del Partito democratico scontrarsi in un dibattito precongressuale. Dispiace che i contenuti siano quasi scomparsi, lo dimostra il fatto che i vari candidati si scontrino più su alleanze, differenze di genere o generazionali senza una seria discussione su ciò che è stata l’esperienza del “montismo”. Risulterà difficile ai candidati “più di sinistra” mantenere i buoni propositi di migliorie sociali dopo aver approvato senza fiatare la riforma Fornero, la cancellazione dell’art.18, il pareggio di bilancio in Costituzione e il Fiscal compact. A questa confusione politica noi facciamo la proposta di costruire un altro progetto, quello che ad esempio a Cuneo venne chiamato Costituente dei beni comuni: l’unità delle forze sociali, politiche e sindacali, per intenderci il nostro riferimento è la Fiom, associazioni e movimenti laici e religiosi, che parta dai referendum sul lavoro e dalla critica a tutte le politiche economiche generate dall’austerità, in difesa dei beni pubblici.

Nello Fierro e Fabio Panero, Rifondazione comunista Cuneo

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