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Matteo Renzi e l’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori

Gentile Direttore, rispondo sinteticamente al sig. Giamello, che, in questa rubrica, ha affermato che «a Renzi non interessa l’art. 18 perché il problema non esiste». In effetti Renzi ha dichiarato a La Stampa: «Per me l’articolo 18 possono conservarlo o cancellarlo, non cambia nulla. Non ho mai trovato un ventenne che mi chiedesse la conservazione dell’art. 18 o un imprenditore che me ne chiedesse l’abolizione».

Chiarita definitivamente,quindi, la sua indifferenza all’esistenza, o meno, di questa tutela dei lavoratori dipendenti, Renzi non deve però fare finta di non sapere che i ventenni (salvo i figli di papà) sono in genere disponibili a qualsiasi contratto “capestro” pur di lavorare: solo quando saranno riusciti ad essere assunti con un contratto a tempo indeterminato in un’azienda superiore a 15 dipendenti gli ex ventenni riusciranno infatti a capire la differenza che sussiste fra la possibilità di essere licenziati via mail da un giorno all’altro e l’esistenza di tutele sindacali (sempre che queste non siano state intanto “rottamate”…).

E, infine, Renzi non può non sapere che gli imprenditori, nella persona dell’ex presidente della Confindustria Marcegaglia, nella scorsa primavera avevano sostenuto fortemente la prima formulazione della riforma Fornero del mercato del lavoro che di fatto, sig. Giamello, aboliva l’art.18, monetizzando sempre il licenziamento senza più eventuale reintegrazione nel posto di lavoro. Ognuno può infatti rivisitare i giornali e i Tg di quei giorni, riportanti le furibonde dichiarazioni della Marcegaglia seguite all’annuncio della seconda e vigente (salvo future rottamazioni…) formulazione dell’art.18 emersa da una nottata finale di trattative fra Monti e Bersani, unico esponente della maggioranza governativa che ha cercato di difendere questa tutela dei lavoratori. Formulazione che, in taluni casi, affida ancora al Giudice la possibilità di reintegrare il lavoratore licenziato.

Dopodichè i lavoratori elettori del centro-sinistra riflettano attentamente e giudichino con il loro voto nelle primarie del 25 novembre. Io voterò Bersani.

Cesare Giudice, delegato Flai/Cgil, membro dell’Esecutivo Rsu della “Ferrero” di Alba

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