Ultime notizie

San Giovanni che cambia

QUARTIERI L’incessante desiderio di veder realizzato un appropriato recupero e restauro della chiesa di San Giovanni, che, dopo la Cattedrale di San Lorenzo, è la chiesa più antica di Alba, continua a vedere impegnata senza tregua l’associazione culturale San Giovanni presieduta da Attilio Cammarata e sostenuta dal parroco don Renato Gallo e dalla comunità parrocchiale che in estate ha organizzato eventi per la raccolta di fondi.

Cammarata dettaglia il procedere dei lavori: «Per garantire un’adeguata pulizia si è reso necessario chiudere le arcate del campanile con una rete sottile, che non disturbasse la vista dal basso. Questo lavoro ci ha visti obbligati a spostare le campane. Inoltre si è proceduto alla pulizia dell’orologio e al rifacimento del pavimento in legno». In San Giovanni, guardano anche al futuro: «Ci piacerebbe che il campanile diventasse un punto d’osservazione sulla città aperto agli albesi e ai turisti. Servono ancora interventi per mettere a norma l’intero percorso di salita, garantendo la sicurezza ai visitatori, quali la sistemazione degli scalini e del corrimano. Inoltre saranno da valutare i turni di visita compatibilmente coi rintocchi delle campane».

Nel frattempo, dopo una serie di sondaggi, è stato piazzato l’alto trabattello che permetterà i lavori per il recupero dell’interno, partendo dal presbiterio, sanare i danni causati dall’umidità e il restauro dei quadri fissi alle pareti. «È stato fatto uno studio preliminare – dice don Renato Gallo – per capire quali problemi si fossero presentati iniziando le opere di restauro, una serie di rilevazioni iniziali importanti per procedere quindi nel migliore dei modi; per esempio si è compreso che i finti marmi risultano essere ancora in buono stato. A breve ci sarà una visita della Sovraintendenza e si potrà di conseguenza partire decisi più che mai, anche perché ci sono scadenze da rispettare». Tutti i lavori sono organizzati e seguiti dalla Sovraintendenza e realizzati con un contributo di 40 mila euro concesso dalla fondazione Cassa di risparmio di Cuneo per quanto concerne l’interno della chiesa.

Bruna Bonino

Nel 1991 rifatto il pavimento

Quello in corso non è stato l’unico intervento sulla chiesa di San Giovanni. Dopo i primi interventi nel 1991, anno del nuovo impianto di riscaldamento sotto il nuovo pavimento in pietra di Luserna fiammata, nel 1996 furono avviate le prime importanti opere di manutenzione, conservazione e restauro della chiesa. In seguito fu rifatto il tetto dell’edificio, la facciata, la canonica e furono restaurati dodici quadri, tra cui la Madonna in adorazione del Bambino con i Santi Giuseppe, Nicola da Tolentino, Agostino e Gerolamo, opera datata e firmata nel 1508 dal celebre Gian Giacomo Alladio, detto il Macrino. Di recente è iniziato il restauro di cinque importanti quadri, eseguito da Silvio Rolando e finanziato per il 50% dalla Compagnia San Paolo. Le due tele che raffigurano i santi e beati albesi, sono tornate all’interno della chiesa e sono visitabili in tutto il loro splendore. «A restauro terminato – spiega Attilio Cammarata – si rivedrà l’intero posizionamento dei quadri seguendo una temporalità in modo da permettere anche una corretta interpretazione storica».

b.b.

Banner Gazzetta d'Alba