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“TONDA GENTILE” E PROMOZIONE Costi bassi, risultati altissimi

Arriviamo tutti (o quasi) dal mondo cattolico. Chi non ha giocato tra oratori e ritrovi parrocchiali? Ambienti dove il termine volontariato aveva, e ha tuttora, precisi significati: condivisione, entusiasmo, creatività. Me ne sono accorto nei giorni scorsi in piazza del Duomo, dove l’Ente fiera della nocciola, in sinergia con il Consorzio turistico e la Confraternita della nocciola ha proposto per quattro giorni consecutivi, iniziative promozionali mirate alla valorizzazione della nocciola.

Tutti hanno lavorato di gran lena. Determinazione e passione erano palesi. Dai giovani agli anziani, con la caratteristica divisa color nocciola. Mi ha colpito un signore che, per quattro giorni, sempre in piedi, ha offerto nocciole di varia provenienza invitando il pubblico a scegliere la migliore. Sorrideva sempre. Osservai più volte le ginocchia: non capivo. L’ultimo giorno osai chiedere. «Ho due protesi metalliche alle gambe», rispose semplicemente.

L’ideatore dell’iniziativa andrebbe immediatamente promosso a gestire l’intero pacchetto relativo alla promozione dell’agroalimentare made in Italy. Per un semplice e banale motivo: il rapporto tra costi e benefìci. In quattro giorni oltre dodicimila visitatori hanno potuto apprezzare, degustare, confrontare dolci, torrone, torte e altri elaborati a base di nocciola; sono stati serviti 1.640 bicchieri di Moscato e Asti. Inoltre, si sono svolti dodici microseminari, sempre affollati. L’intera iniziativa ha avuto un costo globale che si aggira tra i 15.000 e i 20.000 euro. Ridottissimo, visti i risultati. Per forza! Erano quasi tutti volontari. Altri erano giovani dipendenti degli enti organizzatori. Nessuna spesa eccezionale, nemmeno l’ombra di agenzie di superconsulenza strapagate, nessun vip (o presunto tale) intento a scroccare euro, vini e tartufi. Vengono in mente mille cose sui molti errori o sui totali fallimenti della promozione del vino e dell’agroalimentare italiano.

Negli stessi giorni mi trovavo sulle colline aleramiche, dove ho raccolto lo sfogo di un noto imprenditore vitivinicolo: «È possibile spendere oltre 150.000 mila euro per organizzare a Roma una conferenza stampa per presentare i vini piemontesi cui hanno partecipato tre giornalisti?». A Roma non c’ero, ma ad Alba giornalisti che assaggiavano nocciole e Moscato ne ho contati almeno sette. Merito del volontariato?

Sesèsi

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