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Venezia-Torino passando per Alba

PROGETTI Una pista ciclabile lunga 679 chilometri. Un progetto che ha ottenuto riconoscimenti da vari enti, istituzioni e associazioni di tutta Italia e la cui presentazione è stata ospitata venerdì scorso al Monastero di Cherasco.

Il progetto si chiama VENTO e vuole unire Venezia con Torino (da qui l’acronimo) attraverso piste ciclabili lungo il fiume Po (esistenti o da realizzare), con l’intento di guardare alla Provenza, per costruire la pista più lunga d’Europa: 1.049 km. Si tratterebbe di realizzare 145 km di piste, perché 102 km sono già “pedalabili”, 148 km sono da mettere in sicurezza e 284 km sono asfaltati, ma bloccati da divieti di transito: un ostacolo insuperabile, data la mancanza di coordinamento fra le quattro Regioni (Piemonte, Lombardia, Emilia e Veneto). Si tratta di un investimento da 80 milioni di euro – che servirebbero a costruire appena 2 chilometri di autostrada – ideato dal Politecnico di Milano e promosso dall’Unione dei Comuni del fossanese e dal consorzio turistico TouristLab sul nostro territorio. Ne parliamo con l’architetto Michele Bossio, curatore del progetto per l’Unione dei Comuni del fossanese.

Come si lega all’albese il progetto? «Esiste una pista di 115 km che, partendo dalla Valle Stura, attraversa il Parco fluviale cuneese fino ad arrivare al Tanaro. Qui si potrebbe collegare all’albese, se si realizzasse un percorso all’interno della tenuta reale di Pollenzo o lungo la provinciale. Sarebbe ancora più significativo ripristinare la passerella dell’antico ponte. Potremmo proseguire così, collegando Alba, anche verso Asti e Alessandria e creare un’unica pista comunicante fino alla Provenza, parte integrante di VENTO».

Dal momento che l’Unione dei Comuni del fossanese ha già sperimentato un progetto di pista ciclabile, quali sono i vantaggi che avete colto? «Si tratta di un progetto di sviluppo turistico di valorizzazione del territorio alla riscoperta di tracciati storici e rurali sconosciuti. Molti sentieri ci sono già; in molti casi bisogna solo ripristinare la cartellonistica. Attraverso convenzioni con bed&breakfast e associazioni abbiamo potenziato la ricettività e la permanenza dei turisti. Infine, si sono moltiplicati gli eventi culturali, artistici, enogastronomici e le manifestazioni ludico-sportive collegate a questo nuovo spazio urbano. Esempi europei ci dimostrano come questi progetti possano rilanciare l’economia e creare nuovi posti di lavoro».

Maurizio Bongioanni

ALCUNI DATI

  • Il cicloturismo è capace di generare tra 100 mila e 400 mila euro di indotto per chilometro di pista.
  • VENTO misura 679 km, da Venezia a Torino, con una diramazione per Milano, verso Expo 2015. E senza considerare la possibilità di transitare per Cuneo, da Alessandria via Alba, e raggiungere l’Alta Provenza attraverso la Valle Stura.
  • VENTO è già pedalabile per oltre 100 km e lo sarebbe per 420, solo cambiando alcune regole sull’uso delle strade vicinali. Aggiungendo interventi strutturali per 80 milioni di euro la ciclopista sarebbe pronta e unirebbe 4 regioni, 12 province e soprattutto 14 mila aziende agricole, 300 attività ricettive e 2 mila esercizi commerciali, creando una formidabile green economy.
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