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Ciclismo: Area 231, la storia continua

L’Area 231 non è solo una squadra ciclistica. Le definizioni di questo gruppo potrebbero essere parecchie. Proviamo a spiegarne la storia. Una ventina di anni fa alcuni amici dell’albese, uniti dalla passione per le due ruote, hanno incominciato a darsi appuntamento nell’intervallo di pranzo, sulla tangenziale di Alba, ovvero un segmento della strada statale 231 , luogo di partenza per i loro allenamenti settimanali (ecco, da dove arriva il nome del sodalizio).

I più assidui partecipanti si sono autotassati, acquistando le divise a stelle e strisce,  che, dalla fine degli anni ‘90,  si vedono puntuali alla mezza a Piana Roddi.

Poi, quando l’entusiasmo stava incominciando a scemare, la famiglia Manera, appassionati sportivi da generazioni e da anni collaboratrice della Periodici San Paolo, si è fatta carico dei costi di divise e tesseramenti, garantendo continuità all’attività del gruppo.

E non c’è giorno dell’anno in cui alle 12.30 , l’operaio, il farmacista, l’avvocato, il contadino o il gommista, sia solo ad esercitare la sua passione. Nel gruppo, fino all’anno scorso c’era anche l’indimenticabile Pietro Ferrero, che svestiva i panni dell’imprenditore e, per i suoi amici, diventava semplicemente Pietro, unendosi per un’ora con spensieratezza e serenità a quell’anonimo gruppo colorato, caratterizzandolo col furgone grigio della sua scorta.

Quest’anno l’Area 231 ha deciso di provare nuovamente a essere protagonista anche nelle gare amatoriali  e cercare di rinnovare i successi che la videro al vertice delle classifiche all’inizio degli Anni 2000. Così la Srt Italia (sponsor unico), azienda che ha sede  proprio a fianco del luogo di ritrovo delle escursioni giornaliere, ha coinvolto alcuni forti rappresentanti del ciclismo amatoriale piemontese (Beppe Raviola, Stefano Caporali, Franco Dapollo, Mauro Parodi e Paolo Turco) coi quali parteciperà alle gare più rappresentative del cuneese.

E così, la storia continua.

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