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Futuro incerto per la censa

SAN BENEDETTO Sono passati due anni dall’asta che vide il passaggio della casa di Placido Canonica dall’ex premio Grinzane alla fondazione Bottari Lattes, ma risale solo a pochi giorni fa il sopralluogo per valutare lo stato dell’edificio e procedere alla messa in sicurezza. Un ritardo considerevole, di cui la fondazione monfortese non ha colpa. «Nonostante l’aggiudicazione risalga al 2010, di fatto l’attribuzione è avvenuta soltanto ultimamente per motivi burocratici», spiega Adolfo Ivaldi, vicepresidente della fondazione.

L’edificio è stato il primo immobile del “Grinzane” a essere messo in vendita. Quando, nel 2010, la fondazione Bottari Lattes si aggiudicò tramite asta i beni facenti capo all’Associazione premio Grinzane, in un primo momento si era pensato che la casa-osteria di Placido fosse stata parte del “pacchetto”. Passarono invece mesi prima che la fondazione potesse entrarne in possesso tramite un’altra asta, con un’offerta di 21 mila euro.

L’immobile caro a Beppe Fenoglio, posto sotto la tutela della Soprintendenza, si estende su una superficie di circa 360 metri quadrati, disposti su due piani. La parte principale, quella storica (circa 180 metri quadrati), ospitava l’osteria e la censa citate in molti racconti dello scrittore albese. Oggi è in pessime condizioni.

Dopo l’acquisto da parte del premio “Grinzane” nel 2004 (circa un anno dopo la morte di Placido Canonica), non furono effettuati interventi di manutenzione. Se due anni fa il cattivo stato di conservazione non preoccupava particolarmente la fondazione, decisa a investirvi perché interessata al valore culturale e al legame con Fenoglio, oggi la situazione è cambiata. Il progetto di realizzarvi un centro studi o una foresteria culturale di fenogliana memoria non è del tutto accantonato,ma alla sua realizzazione si frappone un ostacolo non da poco: il reperimento dei fondi necessari alla ristrutturazione. In due anni lo stato dell’edificio, soprattutto le condizioni del tetto e delle mura, è ulteriormente peggiorato.

Inoltre, nell’attesa di entrare in effettivo possesso dell’immobile, la fondazione ha impegnato altrove le sue risorse. A Monforte ha infatti acquistato la palazzina adiacente la vecchia caserma, in via Garibaldi. L’edificio ospiterà presto la ricchissima biblioteca della fondazione, rendendo fruibile a tutti l’immenso patrimonio librario eredità dell’ex premio “Grinzane”.

«Anche se nel frattempo ci siamo impegnati in questo e in altri progetti non intendiamo tirarci indietro e rinunciare ai nostri propositi», spiega Ivaldi. «L’interesse per la casa di Placido resta, dato il valore storico e letterario dell’immobile, ma per far fronte agli ingenti costi dei lavori di messa in sicurezza abbiamo bisogno della collaborazione di enti e istituzioni».

Al momento è urgente la messa in sicurezza dell’edificio, alla quale la fondazione intende procedere prossimamente. Occorrerà scegliere la direzione da tenere: o la messa in sicurezza per evitare che la struttura diventi pericolosa, oppure un intervento in vista di un futuro recupero. In questo secondo caso, però, bisogna pensare a un costo stimato intorno ai 400-500 mila euro. Una cifra considerevole e non facile da reperire.

Elisa Pira

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