Il piccolo piace di più

SOCIETÀ Il Roero cresce per numero di abitanti, ma i Comuni più grandi perdono residenti. Il quadro purtroppo non è completo – poiché non è stato possibile avere i dati di tutti i 22 paesi roerini che, in effetti, hanno tempo fino a marzo per stilare il bilancio demografico – ciò nonostante il profilo è già delineato: nascite e decessi sono sostanzialmente in pari e l’immigrazione si dirige verso i centri più piccoli. Canale e Sommariva del Bosco, infatti, pur restando i centri più popolosi con 5.672 e 6.349 abitanti, perdono rispettivamente 113 e 105 residenti. La tendenza si inverte già a partire da Montà, “il più piccolo dei grandi”, che, evidentemente, non ha perso appeal, come dimostrano i 40 residenti in più rispetto all’anno precedente, che hanno fatto toccare quota 4.777 abitanti. Cresce di 30 unità la popolazione di Monticello (2.268 abitanti al 31 dicembre 2012), e di 29 quella di Vezza, la cui popolazione ha raggiunto i 2.290 abitanti. Castellinaldo registra 21 residenti in più rispetto al 2011, toccando i 927 iscritti all’anagrafe. Più lieve la crescita a Santa Vittoria, dove si sono registrati solo 13 residenti in più, per un totale di 2.761. Fa eccezione Ceresole, dove gli abitanti sono scesi da 2.119 a 2.093. Il numero delle nascite non è alto, il saldo positivo, quando c’è, è determinato dagli immigrati. Vediamo i dettagli. A Canale sono nati 61 bambini (33 maschi e 28 femmine), contro i 41 del 2011. In lieve crescita il numero dei decessi: nel 2011 erano morte 57 persone, nel 2012 64, di cui 36 uomini e 28 donne. A Sommariva del Bosco i nati sono stati 31 maschi e 31 femmine, mentre sono stati registrati i decessi di 36 uomini e 40 donne. Quarantasei sono i bambini nati a Montà (20 maschietti e 26 femminucce), in lieve aumento rispetto ai 43 dell’anno prima. A Vezza sono nati 8 maschi e 5 bimbe, contro i 35 deceduti. A Monticello hanno visto la luce 20 bambini (10 fiocchi rosa e altrettanti azzurri), mentre i morti sono stati 23 (9 uomini e 14 donne). A Ceresole sono nati solo 10 bimbi, contro i 20 dell’anno prima, e i decessi sono stati 34 mentre nel 2011 furono 26. La “bandiera nera” delle nascite spetta, per i dati in nostro possesso, a Castellinaldo, dove sono venute al mondo solo cinque bimbe. Nel paese sono stati registrati 12 decessi (5 maschi e 7 femmine). Le persone di origine straniera rappresentano dal 10-17 per cento del totale degli abitanti. A Canale sono 965, pari al 17,01% dei residenti. Nel 2007 erano 804, scesi a 769 nel 2008 per poi salire a 910 nel 2009, 977 nel 2010, 1.021 nel 2011 e 965 nel 2012. A Sommariva del Bosco i residenti originari di uno Stato estero sono 554. A Monticello, in dodici mesi, gli stranieri sono passati da 214 a 230; a Castellinaldo gli stranieri sono 105, pari all’11,32 per cento della popolazione e sono cresciuti dell’1,5% in un anno. A Santa Vittoria gli stranieri rappresentano il 12,26 per cento dei residenti, ovvero 337 cittadini. A Pocapaglia, su 1.279 famiglie, 57 contano almeno uno straniero. I cittadini originari di uno Stato estero sono oggi 128, mentre dodici mesi prima erano 103. A Montà i residenti di origine straniera sono 611 (307maschi e 304 femmine), ed equivalgono al 12,7 per cento del totale. È emblematico che, a Montà, in soli tre anni la popolazione d’oltre confine sia aumentata di 168 unità (erano 443 nel 2009). Commenta il sindaco Silvano Valsania: «Anche a Montà senza gli stranieri il saldo demografico sarebbe negativo. Notevole anche il turn over. L’invarianza del numero di nuclei familiari, evidenzia anche per Montà la difficoltà per i giovani a rendersi autonomi e a costituire nuovi nuclei». La comunità estera più popolosa, in tutta la sinistra Tanaro, è quella romena, mentre quelle marocchina e albanese si alternano, nei vari centri, al secondo e al terzo posto. A Canale i romeni sono 531, 118 i marocchini e 165 gli albanesi, 72 i macedoni. A Montà la comunità romena conta 300 persone (erano 288 a inizio 2012), quella albanese 161 (8 più dell’anno scorso), mentre i marocchini sono 89 (nel 2011 erano 78).

v.p.

L’ANALISI

Silvano Valsania, sindaco di Montà: «Anche il Roero soffre l’emigrazione di ritorno»

I dati demografici del 2012 sono da maneggiare con cautela. Sono infatti quelli che emergono a seguito del censimento generale, dove i Comuni hanno provveduto alla cancellazione dei residenti irreperibili », ha affermato Silvano Valsania, sindaco di Montà. «Si tratta di una sorta di reset, di “pulizia” su base decennale, le cui risultanze possono fuorviare, rispetto ai dati relativi agli anni precedenti. Anche con questa avvertenza, tuttavia, alcune tendenze sono evidenti. La più netta mi pare quella del manifestarsi anche da noi del fenomeno della cosiddetta “emigrazione di ritorno” da parte dei cittadini stranieri. Un processo che spiega i saldi demografici negativi di importanti centri come Sommariva del Bosco o Canale, centri che per opportunità di occupazione, offerta di abitazioni e qualità di servizi avevano raccolto negli ultimi anni le maggiori quote di immigrazione, soprattutto straniera. Un fenomeno da cui risultano, per ora, meno toccati i centri più piccoli, ma che è ragionevole pensare possa estendersi col persistere della crisi. Altro dato evidente è il ruolo oramai assunto dai cittadini di origine straniera. A Montà, Canale, Sommariva del Bosco, Santa Vittoria, Monticello, rappresentano dal 10 al 17% dei residenti. Una presenza destinata a consolidarsi, se non altro per le nascite. Il fatto che, nonostante questo apporto, non si riesca a compensare il numero dei decessi, induce a ulteriori considerazioni. Il turn over di residenti, con immigrazioni ed emigrazioni che ogni anno portano a un ricambio pari al 5-10% del totale della popolazione, attesta la vivacità, il dinamismo dei paesi del Roero. E tuttavia non sembra incidere in maniera significativa su fenomeni più generali, quali le sempre minori opportunità offerte ai giovani e il costante, progressivo invecchiamento della popolazione. Fenomeni sui quali riflettere. Anche per parte della politica locale.

g.b.

Andrea Pedussia (Sommariva del Bosco): «L’Italia non è più un Paese in cui progettare il futuro»

A Sommariva del Bosco i residenti sono scesi di 105 unità, mentre negli anni precedenti il numero era in costante crescita. Ad andarsene sono stati soprattutto gli stranieri. Si è trattato di una vera e propria fuga dall’Italia», commenta il sindaco Andrea Pedussia, «a causa della crisi economica che spinge a rientrare nei Paesi d’origine o scegliere altri Stati europei, più di quanto sia accaduto negli anni scorsi. L’Italia non è più una meta appetibile, dove lavorare e progettare il proprio futuro».

fu.lo.

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