Il Signore guida le nostre Chiese

Nel settembre 2002 apriva i battenti il Seminario interdiocesano con sede a Fossano. I seminaristi delle cinque Diocesi della Granda – Alba, Cuneo, Fossano, Mondovì e Saluzzo – già si conoscevano per i corsi teologici frequentati nel nostro Studio teologico interdiocesano. Alla consolidata condivisione dello studio si aggiungeva, così, l’esperienza di una comune formazione umana, spirituale e pastorale, finalizzata a chiarire la propria vocazione e a prepararsi al ministero sacerdotale. Dieci anni non sono molti per esprimere una compiuta valutazione su una scelta meditata e condivisa dalle nostre Chiese. Sono, però, innegabili alcuni aspetti.

In questi anni c’è stato un ulteriore avvicinamento fra le nostre Diocesi, soprattutto fra i presbiteri. Grazie al Seminario interdiocesano tra i giovani preti sono cresciuti l’amicizia, lo scambio di esperienze e un vicendevole arricchimento spirituale e pastorale. Infatti i primi che hanno beneficiato del Seminario interdiocesano sono stati proprio gli alunni, per i quali sono stati possibili una più ricca esperienza comunitaria, un maggior confronto e condivisione di ideali, l’opportunità, non trascurabile, di vivere nello stesso edificio della scuola e della biblioteca. Un unico Seminario, poi, ha assicurato la presenza di qualificati formatori, i quali hanno portato la sensibilità delle diverse Diocesi e, nello stesso tempo, hanno permesso una maggiore razionalizzazione delle nostre risorse in un tempo di crescente diminuzione dei sacerdoti.

Nei primi dieci anni di vita del Seminario hanno portato il peso della formazione il padre spirituale don Michelangelo Camosso, il rettore don Beppe Panero, i vicerettori prima don Giuseppe Pellegrino, poi don Gianluca Zurra. A loro la nostra sincera gratitudine per la dedizione, la sensibilità educativa, la testimonianza sacerdotale.

Con l’inizio del secondo decennio si è reso necessario un avvicendamento nel gruppo dei formatori. Dafebbraio il rettore sarà don Roberto Mondino della Diocesi di Cuneo. Insieme a un ricco servizio pastorale, maturato in diverse parrocchie, porta con sé l’esperienza missionaria vissuta in Brasile da dove è rientrato appena a dicembre. Don Filippo Torterolo, della Diocesi di Alba, già da settembre, sostituisce come vicerettore don Zurra. Don Filippo, che ha arricchito la sua formazione teologica e pastorale a Parigi, porta l’esperienza parrocchiale e diocesana maturata nel servizio ai giovani. Don Michelangelo Camosso, di Saluzzo, continua il suo servizio di padre spirituale apprezzato per la sua umanità, concretezza e saggezza. La nostra riconoscenza e la nostra stima a chi comincia e a chi continua ad accompagnare i nostri seminaristi.

La stessa gratitudine va anche ai docenti che, appartenenti alle varie Diocesi, insegnano nello Studio teologico e in quello di scienze religiose, in particolare al preside dello Sti, don Pierangelo Chiaramello della Diocesi di Fossano, e al direttore dell’Issr, don Duilio Albarello della Diocesi di Mondovì. Con queste scelte ognuna della cinque Diocesi della nostra provincia contribuisce con un proprio sacerdote, a tempo pieno, per la formazione in Seminario o per gli studi accademici.

Nel decennio trascorso nel Seminario interdiocesano sono passati 65 seminaristi. Di essi una trentina sono diventati sacerdoti. Nel primo anno di vita gli alunni del Seminario erano 26. Ora sono dodici, più due già residenti in parrocchia in attesa dell’Ordinazione. La forte diminuzione dei seminaristi pone seri interrogativi. Occorrerà chiedersi se con un ulteriore calo di alunni sarà sostenibile un’adeguata formazione dei seminaristi e se potrà sopravvivere lo stesso Seminario. La Giornata del Seminario è un’occasione preziosa per intensificare la nostra preghiera per le vocazioni, per sostenere anche materialmente le attività avviate nei Seminari diocesani per animare i ragazzi e aiutare le loro scelte, così pure per intensificare gli sforzi di una rinnovata pastorale vocazionale.

L’attuale numero dei seminaristi lascia intravedere che nei prossimi sei anni i nuovi sacerdoti delle nostre Chiese non supereranno la decina. Si prospetta così uno scenario pastorale denso di incognite e di nuove sfide. Occorrerà riflettere non solo sulla distribuzione del clero, ma soprattutto sul ruolo del sacerdote e sulla corresponsabilità dei laici nella vita ecclesiale. Nonostante queste ombre, vogliamo guardare con speranza al futuro delle nostre Chiese. Essa è motivata dalla testimonianza di molti sacerdoti generosi e fedeli alla loro vocazione. È giustificata dalla presenza di numerosi fedeli laici che amano le comunità e si impegnano con dedizione nei vari servizi pastorali. Soprattutto è fondata sulla certezza che il Signore guida le nostre Chiese, le benedice e le custodisce.

+ Giuseppe Cavallotto,

vescovo di Cuneo e di Fossano,

 delegato per il Seminario e lo Sti

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