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Parole per un anno: DONNE

L’INFINITO  POTENZIALE femminile

Mariangela Roggero Domini, uno dei temi che più le sono stati a cuore durante la sua attività politica e amministrativa è la condizione femminile. Intende proseguire la sua battaglia, una volta recuperate le forze?

«Assolutamente. L’Amministrazione aveva siglato un protocollo d’intesa con ospedale e Forze dell’ordine per contrastare la violenza sulle donne, fenomeno che negli ultimi anni si è aggravato. Una volta a casa intendo riprendere in mano il protocollo e rinforzarne l’applicazione e i presupposti. Pensavo alla possibilità di inserire una rappresentanza di donne straniere in Consiglio comunale. Le situazioni di violenza coinvolgono sovente famiglie immigrate che, ad esempio, vivono in condizioni di difficoltà economica e dunque in un’atmosfera domestica emotivamente fragile, connotata da rabbia e aggressività. Serve restituire loro potere decisionale ed espressivo, strumenti di cambiamento e riscatto. A proposito di violenza, ho identificato nelle scuole elementari il contesto più fertile dove applicare interventi di tipo preventivo. Sto studiando l’attivazione di specifici corsi di sensibilizzazione nelle classi».

Crede che il ruolo della donna sia un fattore determinante per il futuro politico e sociale del nostro Paese?

«Sì. La situazione è critica, non si respira una bella aria. Maio continuo a credere. Nel ruolo della donna ma anche in quello dei giovani, due categorie sovente marginalizzate ma dall’infinita potenzialità creativa e ricostruttiva. Ricordo che, poco prima di svegliarmi in ospedale, avevamo attivato uno strumento sensazionale: il Forum giovani. Nel corso degli incontri con i ragazzi mi stupivo per il numero e la qualità di progetti, slancio verso il cambiamento e voglia di futuro che sapevano dimostrare».

Ha sempre avuto una “predilezione” per i più piccoli, non a caso ha insegnato quarant’anni nelle scuole elementari della città…

«L’esperienza lavorativa con i bambini si interseca in ogni aspetto della mia esistenza. Da loro ho imparato molto. Ho lottato per garantire l’integrazione (ad esempio dei bambini disabili o degli stranieri), il clima di reciproca accettazione e di uguaglianza. Oggi molti alunni sono cresciuti, sono amici che sogno spesso e che, in questo difficile periodo, mi stanno mostrando una vicinanza davvero commovente. Uno di questi miei ex alunni, a proposito, era il sindaco Maurizio Marello».

Parliamo della sua esperienza di malattia. Come ha vissuto, e come sta vivendo queste impreviste circostanze?

«Svegliarsi in un letto d’ospedale e non sapere cosa ti è successo non è semplice. Il dolore fisico e psicologico ti accompagna quotidianamente. Eppure, il sostegno dimostratomi dai miei ex alunni e da tutte le persone che amo è fondamentale. Nei momenti in cui viene voglia di abbandonare tutto, gli altri ti possono salvare. Quando ero assessore alla famiglia incontravo ogni giorno stranieri, anziani e famiglie in difficoltà che chiedevano aiuto. Ho cercato di non negare mai niente a nessuno. Li chiamavo “i miei clienti”. Ora, mi stanno “restituendo” tutto in affetto: s’informano, vengono a farmi visita, inviano messaggi. Quando tornerò, ovviamente, continuerò a occuparmi di loro».

Da come parla,sembra abbia l’intenzione di tornare sulla scena politica e amministrativa: si ricandiderà alle prossime elezioni?

«È un’ipotesi che sto valutando. Molto dipenderà dal percorso riabilitativo e dalle circostanze esterne. Il desiderio di tornare dai miei “clienti”, non lo nego, è piuttosto forte».

Matteo Viberti

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