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Roero verso la secessione dal Consorzio di tutela

VINO Da tempo, la notizia era nell’aria. Nella sinistra Tanaro si sta lavorando alla costituzione di un consorzio di tutela dedicato alla denominazione “Roero” e alle tipologie “Roero” e “Roero Arneis”. Se ne parlerà venerdì 11, alle 20.30, nel salone manifestazioni di Vezza, quando si terrà quella che viene definita “l’assemblea generale dei produttori della zona”, in occasione della quale sarà presentato il progetto di nuovo consorzio.

Il Comitato promotore ribadisce che l’intento di costruire un organismo specifico per i vini del Roero non è in contrapposizione con l’attuale organismo che sovrintende a tale attività, il consorzio “Barolo, Barbaresco, Alba, Langhe e Roero”, ma vuole perseguire l’obiettivo di avere «un organismo capace di rispondere alle aspettative della zona».

La collaborazione con il Consorzio albese proseguirà per le altre denominazioni, in particolare Barbera e Nebbiolo d’Alba e, probabilmente, nello sviluppo di sinergie tecniche e amministrative.

Pur senza entrare troppo nella materia, abbiamo cercato di capire quali siano gli elementi che hanno guidato tale iniziativa. Da un lato, c’è la forza di una denominazione la quale annovera, tra vino rosso e vino bianco, circa 900 ettari vitati, che potrebbero meritare una strategia autonoma.

Ma ci sono ancora altri aneliti alla guida del nuovo progetto e sono: gestire con autonomia e tempestività l’evoluzione del disciplinare di produzione; promuovere l’immagine della denominazione, sia per incrementarne l’importanza commerciale, sia per aumentare la conoscenza del nostro territorio; coinvolgere il numero più ampio possibile di produttori che utilizzano tale denominazione per operare scelte condivise in ambito sia strategico che promozionale; progettare l’impiego autonomo dei fondi Ocm per ottenere interventi economici finalizzati ai due vini della denominazione “Roero”.

Al progetto del nuovo consorzio hanno lavorato tanti produttori, suddivisi in tre commissioni.

g.m.

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