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Uno spazio per turisti-chef

RODDI Un 2013 dal buon sapore. Si può definire così il progetto della “Cucina del tartufo”, allestita presso il castello di Roddi e che, dopo l’inaugurazione di inizio dicembre, verrà aperta al pubblico subito dopo Pasqua (ad aprile), per offrire al territorio una struttura dove poter gustare la qualità del tartufo e dei prodotti tipici locali.

Il sindaco Roberto Giacosa spiega come verrà gestita la struttura, alla luce delle decisioni prese nell’ultima riunione con la Barolo&castles foundation, il Consorzio turistico di Alba e l’Atl: «Siamo vicini al traguardo. Si sta lavorando molto bene. La “cucina del tartufo” sarà a indirizzo turistico, per offrire una permanenza maggiore dell’appassionato sul nostro territorio, grazie a corsi di cucina che dureranno circa mezza giornata, diretti dai ristoratori locali. La struttura è nata per essere pubblica e per questo è a disposizione anche degli appassionati locali per serate dove ad esempio chef del territorio possono insegnare ai propri clienti alcune ricette, o aziende alimentari possono presentare i loro prodotti». Aggiunge il Sindaco: «Abbiamo già avuto contatti con tour operator i quali offrono lezioni di cucina inserite in percorsi che vogliono esaltare le tipicità del territorio. La sinergia con il Consorzio turistico e l’Ente turismo di Alba porta proprio a questo obiettivo».

Si guarda con grande fiducia alla stagione turistica che aprirà in primavera. «Non dimentichiamo che, oltre alla cucina, è già presente una tartufaia didattica la quale farà parte di un percorso che vogliamo implementare con una biblioteca tematica sulla cucina, prendendo spunto da uno scritto del Cinquecento di Andrea Bacci, tradotto da Mariano Corino, e regalato dall’Ordine dei Cavalieri del tartufo. Si sta anche pensando a una zona adibita per spiegare ai turisti quali sono stati i personaggi che hanno fatto grande il tartufo e la cucina langarola», conclude Giacosa.

Dello stesso parere Tino Cornaglia, presidente della Barolo & castles foundation: «La “Cucina del tartufo” è una grande occasione per il nostro territorio che, in questo modo, può ulteriormente confermare la sua vocazione turistica, incentrata sul’enogastronomia e sulla cultura a essa collegata. Un progetto dedicato al pubblico che diventa protagonista, grazie all’impegno di tutti».

Livio Oggero

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