Imu: i capannoni valgono 1,5 milioni

IMPOSTE In una situazione economica e contabile sempre più ingarbugliata a causa del susseguirsi dei provvedimenti del Governo centrale, che puntano soltanto a fare cassa a breve e tagliano risorse agli enti locali, il Comune di Bra ha fatto i conti dell’Imu. Nel 2011 l’Ici incassata ammontava a 5.066.000, mentre nel 2012 l’Imu andata al Comune è stata pari a 7.418.000 (esclusa quindi la quota versata dai cittadini direttamente allo Stato). Nel 2013 è previsto che tutto il gettito vada al Municipio e dovrebbe ammontare a 10.356.963. «All’apparenza potrebbe sembrare un affarone per il Comune», sottolinea il sindaco Bruna Sibille, «con un consistente incremento di gettito, ma in realtà è solo figurativo. Perciò l’incasso Imu 2013, rispetto al 2012, è invariato». Spiega l’assessore al bilancio Gianni Fogliato: «Ogni Comune deve iscrivere a bilancio parte del gettito Imu in un fondo di solidarietà, solo nella tarda primavera sapremo se e quanto resterà nelle nostre casse». Il rischio è che il grosso di questo fondo sia destinato a compensare i buchi di bilancio dei Comuni in dissesto finanziario sparsi per l’Italia. «L’Imu può essere l’acronimo di “Imposta micidiale unica”, contribuendo a rendere più povere le famiglie italiane e accelerando i meccanismi di crisi economica », dice il consigliere di opposizione Marco Ellena (Progetto Bra). «Il nostro impegno», aggiunge Fogliato, «a fronte di dati di trasferimenti del fondo di solidarietà più favorevoli rispetto a quanto previsto in bilancio, è di rivedere l’imposizione fiscale in materia di Imu e addizionale Irpef». Intanto la novità più consistente è rappresentata dal fatto che lo Stato si è riservato di incassare direttamente l’Imu pagata per gli stabilimenti produttivi (i capannoni, categoria catastale D), applicando l’aliquota dello 0,76%. Nel 2013 quindi niente più aliquota agevolata per gli immobili produttivi di nuova costruzione prevista dal Comune allo 0,4%. I cittadini braidesi pagheranno allo Stato per i capannoni circa un milione e mezzo di euro di Imu. All’apparenza da tutta questa operazione può sembrare che il Comune ne abbia comunque un vantaggio economico: tra l’Ici 2011 e l’Imu comunale 2012 ci sono 2,35 milioni di differenza, quindi anche scalando il milione e mezzo dei capannoni che finirà allo Stato, al Municipio in teoria resterebbero 850 mila euro di maggior gettito rispetto al 2011. Peccato che intanto lo Stato si sia premurato di tagliare i trasferimenti prima di 1,2 milioni e poi di 600 mila euro. Quindi tutta l’operazione risulta in passivo. Non solo: i 600 mila euro tagliati sono quanto lo Stato ritiene che Bra incasserà con l’addizionale sulla Tares (la nuova Tassa rifiuti, su cui regna ancora una grande confusione). Per non sbagliarsi Roma si è già garantita il gettito riducendo i trasferimenti al Comune, che poi dovrà rivalersi cui cittadini. Così formalmente la pressione fiscale dello Stato non aumenta, ma in concreto a pagare è sempre Pantalone.

Diego Lanzardo

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