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Quaresima di fraternità

Veglia di preghiera in Cattedrale ad Alba, presieduta dal vescovo Giacomo Lanzetti sabato 23 febbraio ore 21 Voci dalle periferie del mondo Testimonianza di padre Serafino Chiesa, missionario da 28 anni a Kami in Bolivia

Quaranta giorni di Quaresima sono unmodo di dire la vita che cerca in continuazione la liberazione dagli idoli, dalle schiavitù e dalle continue e dolorose crisi, alla scoperta della propria identità e dei cammini per rimuovere gli steccati che dividono. Un tempo forte per noi cristiani alla ricerca della fedeltà a Gesù Cristo.

Pare affievolirsi la “pratica religiosa del sacrificio”; trovano spazio altri itinerari più impegnativi di purificazione della fede e di impegno nel mondo. Per dirla con il Concilio, la fede e il mondo non più visti in opposizione, ma nella giusta proporzione, tra lievito e pasta, tra un seme e la terra che lo custodisce e lo rende vivo e fecondo. Che cosa fare? Attivare uno sguardo accogliente verso il mondo. Oggi possiamo raccogliere proposte e progetti che ci vengono da vicino e da lontano. Ci permettono di unire la ricerca della fede al prendere a cuore chi oggi è soffocato dalla crisi del lavoro o da paure e chiusure.

Le voci dalle periferie del mondo arrivano a noi quasi impercettibili o troppo scomodanti per ascoltarle veramente. Se c’è una fatica per cui “vale la pena” (non si tratta del buon vino prodotto dai carcerati di Alba) è proprio quella di ascoltare, di avere curiosità positiva verso il mondo, i più poveri, di lasciarci interrogare.

Quando mi pongo la domanda su Dio si presenta davanti a me il male, la violenza, la disuguaglianza. È solo attraverso questo terreno che possiamo trovare risposte, incontrando volti, ascoltando storie, ridando un valore diverso alla economia e al denaro. Don Milani diceva: «Se voi avete diritto di dividere il mondo in italiani e stranieri, allora io reclamo il diritto di dividere il mondo in diseredati e oppressi da un lato, privilegiati e oppressori dall’altro. Gli uni sono la mia patria, gli altri i miei oppressori». Il Vangelo di Gesù ci chiede da che parte stiamo, che stile di vita abbiamo scelto. Da quel punto di vista, dal basso ci si deve mettere per leggere il mondo, la sua storia, il destino dei suoi figli. Una via scomoda, imperfetta. Mentre la Diocesi avvia un corso di teologia, di formazione alla fede per laici, in linea con questo progetto desideriamo essere di aiuto anche alle nostre missioni con alcuni progetti: Brasile, Ouro Verde Minas – Gerais: contributo per la formazione di responsabili parrocchiali (22 comunità); referente don Piero Tibaldi. Marsabit: formazione cristiana per le famiglie; referenti Patrizia Manzone e Michael. Nei due luoghi bisogna curare la formazione dei formatori, specialmente catechisti e alcune coppie, capaci e disponibili ad accompagnare altre famiglie. La formazione è realizzata in: scuola di fine settimana a Teofilo Otoni e a Marsabit, scuola domenicale o serale, corsi di formazione intensiva al centro diocesi, incontri diocesani e zonali.

Viste le distanze enormi tra i diversi villaggi e la difficoltà di spostarsi, le condizioni di povertà della gente, è necessario provvedere al trasporto (a volte affitto di pullman), spese per pernottamento e alimentazione.

Possiamo dare testimonianza di parrocchie solidali e unite con tante iniziative in parrocchia e altro per sostenere questi progetti.

Richiesta di documenti personali del proprio Paese di origine, referente associazione “AuroraAlba di un nuovo giorno”. Sono ospiti dell’Associazione dodici ragazze con sette bambini. L’obiettivo è ottenere dall’Ambasciata nigeriana 12 passaporti per le restanti madri e bambini, con l’appoggio di suor Eugenia Bonetti.

Le situazioni di crisi di molte famiglie, del lavoro, della esclusione sociale richiedono una grande attenzione da parte delle nostre comunità cristiane. Con la nostra solidarietà sosteniamo i centri di ascolto delle Caritas parrocchiali e rendiamo le nostre vite più semplici, critiche, unite e solidali.

Don Gino Chiesa

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